Dossieraggio, Nordio: “È un fatto estremamente grave”

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio è intervenuto oggi sulla vicenda del cosiddetto "Dossieraggio".

Dossieraggio, Nordio: “È un fatto estremamente grave”

“Probabilmente essendoci un’inchiesta in corso sarebbe improprio che mi esprimessi adesso. Certamente è un fatto estremamente grave che si innesta in una situazione che si è sedimentata da anni”. È quanto ha detto il ministro della giustizia, Carlo Nordio, in un incontro con i giornalisti dopo il Consiglio di giustizia a Bruxelles, rispetto alla vicenda del cosiddetto “Dossieraggio”.

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio è intervenuto oggi sulla vicenda del cosiddetto “Dossieraggio”

Insomma – ha detto il guardasigilli – “è un fatto estremamente grave, che si innesta in una situazione ormai sedimentata da anni: il diritto alla privacy, garantito dall’articolo 15 della nostra Costituzione, che considera inviolabili le comunicazioni tra persone, è diventato ormai una sorta di aspirazione metafisica. Le stesse intercettazioni più o meno lecite o captate in modo diverso sono diventate quasi la regola. Mentre l’articolo 15 della Costituzione dicono che possono essere limitate soltanto in casi eccezionali. Se poi non vengono nemmeno autorizzate dall’autorità giudiziaria, ma vengono captate in modo per così dire eccentrice, allora deve intervenire la magistratura. Però secondo me deve intervenire anche il legislatore”.

Nordio: “Adesso bisognerà far luce. Sia con l’azione della magistratura che in altri luoghi”

Il ministro Nordio parlando con i cronisti a Bruxelles ha poi sottolineato: “Alla situazione di oggi, cui addirittura si spia sulla vita degli altri in un modo che è offensivo per un minimo di civiltà giuridica. Ma adesso bisognerà far luce. Sia con l’azione della magistratura che in altri luoghi”.

Meloni: “Utilizzare così le banche dati pubbliche non c’entra niente con la libertà di stampa”

“Premesso che si dovrà aspettare quanto emergerà dalle audizioni di domani in commissione Antimafia, penso che francamente è gravissimo che in Italia ci siano funzionari dello Stato che hanno passato il loro tempo a violare la legge facendo delle verifiche su cittadini, comuni e non, per poi passare queste informazioni alla Stampa, ad alcuni esponenti della stampa, perché utilizzare così le banche dati pubbliche non c’entra niente con la libertà di stampa” ha detto, invece, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a margine di un evento elettorale in Abruzzo..