È battaglia sui sottosegretari. Gli scontenti battono cassa

Non c'è pace nella maggioranza. Prima gli accordi per la spartizione dei collegi, poi la battaglia per i ministri e ora per i sottosegretari.

Prima gli accordi per la spartizione dei collegi, poi dopo il trionfo alle urne la battaglia per i ministeri e ora quella per i sottosegretari. Giorgia Meloni se ne deve fare una ragione ma il suo Governo sembra destinato a ballare a ritmo di rock. Ma ciò non dipenderà, come sarebbe lecito aspettarsi, da un’opposizione intransigente e nemmeno dalle tensioni internazionali quanto dalle posizioni dei suoi stessi alleati.

Non c’è pace nella maggioranza. Prima gli accordi per la spartizione dei collegi, poi la battaglia per i ministri e ora per i sottosegretari

Già perché è chiaro che in Forza Italia le fibrillazioni siano molte ma questo non è l’unico problema interno al Centrodestra. La stessa Lega ha davanti a sé un cammino a dir poco complicato in cui dovrà conciliare la necessità di riconquistare la propria base di elettori – in tal senso non può essere un caso l’incontro di ieri tra Matteo Salvini e il comandante generale della Guardia costiera Nicola Carlone per parlare di migranti e Ong – e ottenere maggior potere così che il Capitano potrà portare qualcosa di concreto al prossimo Consiglio nazionale del Carroccio dove rischia la segreteria.

Ma in queste ore ad agitare le acque ci si è messo anche Noi moderati, la formazione guidata da Maurizio Lupi, che è rimasta fuori dalla squadra di Governo. Eppure le cose, almeno stando alle prime bozze, non dovevano andare così perché proprio il leader del partito sembrava destinato al ministero ai Rapporti con il Parlamento. Alla luce della sua esclusione, ora Lupi è passato all’attacco e batte cassa.

Lupi: “Mi aspetto che per Noi moderati, in grado di esprimere più competenze, ci sarà una chiamata per ruoli di sottosegretario”

Per gli incarichi di sottogoverno, ha spiegato il leader di Noi moderati al Corriere della Sera, “mi aspetto che per Noi moderati, in grado di esprimere più competenze, ci sarà una chiamata per ruoli di sottosegretario”. “In generale” sulla formazione della squadra di Governo “avrei voluto per Noi moderati un risultato migliore. Ma rivendico il contributo fondamentale che abbiamo dato nei collegi in bilico e il valore politico della nostra proposta”, insomma la premier dovrà porre rimedio.

Berlusconi non ha digerito né i veti su alcuni big, né la spartizione dei dicasteri che ha premiato la Lega anziché Forza Italia

Compensazioni che vengono chieste anche da Silvio Berlusconi che non ha digerito né i veti su alcuni big, né la spartizione dei dicasteri che ha premiato la Lega con più ministeri di peso e con la presidenza della Camera. Insomma la partita per i sottosegretari sarà lunga, complessa e richiederà compensazioni. In ballo ci sarebbero una quarantina di poltrone, forse meno.

Questo perché per legge è stato fissato il totale dei componenti del Governo – compresi ministri, viceministri e sottosegretari – a massimo 65 unità. Ma al momento sono già stati assegnati 25 posti, uno per il sottosegretario alla presidenza del Consiglio e altri 24 per i dicasteri. Così, davanti a un vero e proprio Risiko, i partiti affilano le unghie e impazza il toto sottosegretari. Sul fatto che un posto andrà a Lupi non ci sono dubbi ma per Noi moderati potrebbe spuntare anche un secondo incarico per Alessandro Colucci.

Sul piede di guerra Berlusconi che ha già le idee chiare e intende presentare un elenco di richieste alla Meloni. Da Forza Italia per i futuri sottosegretari si fanno i nomi di Francesco Paolo Sisto alla Giustizia, Paolo Barelli all’Interno e Valentino Valentini alla Farnesina. Proprio quest’ultimo, già consigliere per la politica estera del Cavaliere, è un nome che sta creando non poco imbarazzo visti i buoni rapporti con il Cremlino.

Ma le richieste di Berlusconi non si fermano qui perché vorrebbe confermare Francesco Battistoni all’Agricoltura, Andrea Mandelli alla Sanità e, in ultimo, ottenere per Forza Italia la delega all’Editoria che, come noto, è un suo vecchio pallino. Altri nomi che circolano tra gli azzurri sono quelli di Matteo Perego alla Difesa, e Giuseppe Mangialavori al ministero del Sud.

Nella Lega, invece, c’è da calmare le acque interne dove la componente veneta – rimasta fuori dalla squadra di Governo – scalpita. Per questo Salvini nel suo elenco di sottosegretari proporrà Edoardo Rixi alle Infrastrutture, Vannia Gava e Nicola Molteni dei quali però ancora non si sa a quale sottosegretariato potrebbero finire. E il Capitano spera anche di trovare posto per Lucia Borgonzoni e per Giuseppina Castiello al ministero del Sud.

Ben più semplice la partita per Fratelli d’Italia dove la Meloni punterà su Giovanbattista Fazzolari come sottosegretario alla presidenza con delega all’attuazione del programma, sull’esperto in economia Maurizio Leo alla Finanze, e ripescherà altri nomi di big del partito che, almeno fin qui, sono rimasti fuori dalla squadra di Governo.

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