Ecco chi manderemo in Europa. Tra dinosauri, voltagabbana e ras. Boom della Lega anche grazie ai voti raccolti dagli ex forzisti. Il Pd non cambia: tornano a Bruxelles i renziani di ferro

Scherzo del destino: il vincitore, numeri alla mano, di questa tornata elettorale non siederà a Bruxelles. Matteo Salvini ha raccolto personalmente oltre 2,2 milioni di preferenze. Ma, ovviamente, il suo nome “bandiera” cederà il passo ad altri candidati, non potendo e volendo rinunciare al ruolo apicale nel Governo italiano. Ma Salvini non è l’unico. Tra chi ha preso più voti c’è poi il ritorno dell’impresentabile (per quanto dichiarato dalla commissione Antimafia) Silvio Berlusconi che, dopo la decadenza, siederà di nuovo in Parlamento ma questa volta a Bruxelles: ha ottenuto 557mila preferenze. Segue Giorgia Meloni con oltre 400 mila (per lei vale, però, lo stesso discorso di Salvini). Nel Pd chi ha ottenuto più preferenze sono l’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia (oltre 260mila preferenze), Carlo Calenda (oltre 270mila) e il medico di Lampedusa Pietro Bartolo (220mila). Per i 5 stelle spicca l’ex Iena Dino Giarrusso (116mila preferenze) in Sicilia e l’eurodeputato uscente Ignazio Corrao (115.377).

LA LUNGA TRAFILA. Non mancano, però, casi curiosi e particolari. Come ogni legislatura che rispetti, infatti, anche questa volta dall’Italia partiranno euro-dinosauri, capi-bastone e parenti pregiati. Gianna Gancia, ex presidente della provincia di Cuneo ed attuale capogruppo della Lega al Consiglio regionale del Piemonte, è fra gli eletti al Parlamento europeo per il Carroccio nella circoscrizione Nord Ovest con 18.900 preferenze. Che sia una politica di tutto rispetto non c’è dubbio. Ma incidentalmente è anche la compagna di Roberto Calderoli e, sebbene a lei non piaccia essere accostata al marito in campo politico, sulla scheda era ben specificato “in Calderoli”. A spiccare tra gli eletti anche Susanna Ceccardi, che avrà la sua “quarta poltrona”, essendo già sindaco di Cecina, capo della Lega in Toscana e consulente di Salvini a Palazzo Chigi. Ma restando sul fronte leghista, spicca anche l’elezione, nella circoscrizione Italia meridionale, di Massimo Casanova, patron del Papeete Beach, che ha totalizzato 65.193 preferenze: “Sono il più votato della circoscrizione Sud, amici”, esulta su Facebook.

A Sud il M5s arretra ma tiene botta ed è il primo partito al 29,16%: avanti la capolista docente universitaria Maria Chiara Gemma (84.545), seguono gli uscenti Laura Ferrara (76.890) e Piernicola Pedicini (56.533). E se il Carroccio è riuscito a strappare dei mangia-voti come Silvia Sardone e Andrea Caroppo, eletti con la Lega dopo essere emigrati da Forza Italia prima che la nave affondasse, proprio gli Azzurri si sono affidati agli stori ras. Accanto a Berlusconi, spicca infatti la performance di mister cliniche sanitarie, Aldo Patriciello: il molisano, eletto per la quarta volta, ha raccolto oltre 80mila preferenze. Ma se il ras molisano andrà certamente a Bruxelles, per altri determinante sarà la scelta del seggio di Berlusconi (capolista in 4 circoscrizioni). A seconda della sua decisione potrebbe essere eletta o Lara Comi, fresca di indagine dopo lo scandalo corruzione in Lombardia, o Irene Pivetti, che di immigrazione sa tanto: presidente della Camera con la Lega, fondò Italia Federale, passò con Lamberto Dini, con l’Udeur prima di approdare in FI.

CAMBIO DI PASSO CHE NON C’E’. Non poteva, infine, mancare un quadro sul Pd che, effettivamente, porta una ventata di rinnovamento all’interno dell’Europarlamento con persone di statura morale altissima come Roberti e Bartolo. Altrettanto vero è, però, che quel cambiamento auspicato non è arrivato: andranno a Bruxelles diversi renziani di punta. Accanto a Calenda, spiccano Simona Bonafè, Giosi Ferrandino e Pina Picierno. Senza dimenticare Patrizia Toia. Questa la descrizione che faceva di lei qualche giorno fa Il Fatto: “L’immarcescibile Toia (già 4 eurolegislature) nasce nella Dc (andreottiana) e fa carriera nel Pd. È considerata un’omofoba, specie nel mondo LGBT”. Non proprio un vento di freschezza. Che non arriva neanche da Fratelli d’Italia: accanto alla Meloni, spicca la performance del ras pugliese Raffaele Fitto. Che tornerà a Bruxelles, salvo solo indossare un’altra casacca.