Dall’edilizia alle start up. Ecco cosa c’è nel decreto crescita. Il piano del Governo per le imprese. Pronte nuove agevolazioni e incentivi

Il decreto crescita il Governo Conte punta a dare nuovo carburante all’economia italiana

Con il decreto Crescita, che dovrebbe essere varato dal Consiglio dei Ministri di oggi, il Governo Conte punta a dare nuovo carburante all’economia italiana. Per questo i gruppi parlamentari della Lega e del Movimento 5 Stelle alla Camera hanno presentato una mozione per impegnare il Governo a includere l’effetto di queste misure nel Documento di Economia e Finanza (Def), un escamotage per migliorare i conti pubblici prima che il decreto produca i suoi risultati sull’economia e così mettere più soldi a disposizione del Governo per effettuare manovre espansive. Vediamo nel dettaglio alcune delle norme più significative contenute nella bozza di decreto che sarà esaminato oggi a Palazzo Chigi.

Innalzamento della deducibilità dell’Imu (attualmente al 40%) sui beni strumentali dalle imposte sui redditi. Reintroduzione (fino al 31 dicembre di quest’anno) della maggiorazione al 130% dell’ammortamento degli investimenti in beni strumentali fino a 2,5 milioni. Estensione degli attuali benefici concessi alle banche in materia di neutralità fiscale delle plusvalenze derivanti dalla conversione obbligatori in equity dei titoli di debito, anche agli altri soggetti Ires, come, ad esempio, le società a responsabilità limitata, le società per azioni, le Cooperative, le associazioni non riconosciute, i consorzi e i trust.

E ancora, applicazione dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale in misura fissa di 200 euro ciascuna per i trasferimenti di interi fabbricati a favore di imprese di costruzione che li demoliscono e li ricostruiscono, consentendo variazioni volumetriche rispetto ai fabbricati preesistenti. Ma anche l’introduzione di misure per incrementare gli investimenti qualificati degli Enti di previdenza privati nell’economia reale, esentandoli dalle imposte sul reddito, per quelli che investano in tal modo almeno il 3,5% dell’attivo patrimoniale.

Gli uomini del ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, puntano molto anche sul miglioramento di una vecchia norma in materia di beni strumentali che attualmente ha un limite di 2 milioni di euro per la concessione di finanziamenti agevolati, da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, per l’acquisto (o il leasing) dei beni materiali o immateriali a uso produttivo. Con l’abolizione di tale limite il Governo mira ad aumentare la concessione di finanziamenti a favore delle imprese di medie dimensioni e anche ad innalazare le tranche di finanziamento da 20 mila a 100 mila euro per volta.

Il decreto introduce inoltre un diversi articoli tesi a introdurre nuovi strumenti di agevolazione per le imprese a cominciare da quelle per la trasformazione digitale dei processi produttivi delle Pmi che spendono almeno 200mila euro, di cui il 50% sarà agevolabile. Mentre per le Start up innovative sarà concesso un credito d’imposta pari al 50% del costo aziendale sostenuto per le assunzioni a tempo indeterminato. Mentre sono ancora in corso di valutazione le norme per la creazione di una Banca Pubblica degli Investimenti e gli interventi per Alitalia.