L'Editoriale

Hanno aperto la caccia al cinghiale

Le destre stanno riempendo la Legge di Bilancio di marchette e norme che c’entrano poco o niente con le finanze pubbliche.

Se li mangiassero loro i cinghiali ammazzati in città tra i rifiuti di cui si cibano da anni. Loro sono i signori del governo, che non riuscendo a fare le cose serie, stanno riempendo la Legge di Bilancio di marchette e norme che c’entrano poco o niente con le finanze pubbliche.

Una tale spazzatura che ieri ha convinto la Meloni a darsi malata con la trasmissione in prima serata di Vespa, tanto il conduttore di Porta a Porta conta più dell’Ad, Fuortes, e come ha cambiato i palinsesti di Rai1 di ieri può cambiare quelli di oggi. E pazienza per chi lavora agli altri programmi, messi in onda o cancellati secondo i porci comodi della premier e dei suoi trombettieri.

Così, dai porci ai cinghiali il passo è breve. Con un emendamento che fa felici cacciatori e rivenditori di armi, è stata aperta la caccia agli ungulati nei parchi urbani. Animali che potranno essere destinati ad uso alimentare, dopo le verifiche igienico sanitarie che in Italia sappiamo bene quanto siano facilmente aggirabili.

Prepariamoci perciò al Far West sotto casa, dove invece dei cinghiali sarà più facile avvistare i proiettili dei fucili. Una follia che fa perfettamente scopa con l’assoluta mancanza di rispetto delle destre per l’Ambiente.

Dalle trivelle alla guerra contro la mobilità Green, Meloni e soci calpestano da sempre le risorse del pianeta. E se non gli importa niente di milioni di poveri a cui hanno già tolto di fatto il Reddito di cittadinanza, figuriamoci che gli frega degli animali, complicati da contenere ma così semplici da fucilare.