L'Editoriale

I politici in fila dalle Lobby

Nel Paese dove il re dei conflitti d’interesse, Berlusconi, può diventare Presidente della Repubblica, che speranza ha una legge che regoli sul serio i rapporti tra lobby, politica e affari?

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I politici in fila dalle Lobby

Nel Paese dove il re dei conflitti d’interesse, Silvio Berlusconi, può diventare Presidente della Repubblica, che speranza ha una legge che regoli sul serio i rapporti tra lobby, politica e affari? Se a qualcuno sfuggisse la risposta, è illuminante seguire l’iter parlamentare della norma che prova a mettere dei paletti, e su cui da tempo La Notizia denuncia i giochetti dell’alleanza sempre meno clandestina tra Centrodestra e renziani (leggi l’articolo).

Riassumiamo: il Parlamento ha finalmente la possibilità di mettere un limite alle porte girevoli tra chi è portatore di interessi pubblici e chi persegue rilevanti interessi privati. Una norma di civiltà minima, insomma, che però in Italia non si riesce a fare, se lasciamo perdere quella foglia di fico che è la legge Frattini.

L’ultimo campo di battaglia, su cui anche una parte del Pd si è schierata a favore, è l’esclusione dei lobbisti delle grandi associazioni d’impresa dall’elenco su cui annotare quali ministri e parlamentari vengono avvicinati. Un registro, per capirci, obbligatorio nelle istituzioni europee, ma che da noi non s’ha da fare, in quanto farebbe scoprire facilmente ai cittadini chi spinge su una legge e chi si fa spingere.

Ad eccezione dei 5 Stelle, dunque, c’è un’ampia convergenza per annacquare il testo, anche perché molti deputati e senatori si stanno già cercando un nuovo lavoro, e visto il taglio dei seggi, gestire i rapporti istituzionali di imprese e gruppi di potere sarà il modo migliore per sbarcare il lunario quando finirà la legislatura. Così le lobby possono stanno serene, mentre sugli interessi veri dei cittadini c’è da tremare.

Leggi anche: Regolamentare le lobby. È in gioco la nostra democrazia. Parla Silvestri (M5S), tra i firmatari del provvedimento: “Una norma necessaria, attesa da oltre trent’anni”.