Ha solo il diploma al liceo linguistico, ma un po’ di matematica Giorgia Meloni dovrebbe averla fatta. Dunque, o si è dimenticata tutto, comprese le semplici divisioni, oppure ci ha detto una balla affermando che il suo taglio del cuneo fiscale è il più grande da decenni.
Conte, ma anche Renzi, hanno destinato più dei quattro miliardi stanziati nel decreto del Primo Maggio, e per quanto la platea dell’ultimo provvedimento si limiti ai lavoratori con redditi fino a 35mila euro l’anno, il plafond basta appena a spartire qualche decina di euro al mese. Più che dello shock fiscale promesso in campagna elettorale, dovremo accontentarci perciò della faccia scioccata dei lavoratori quando vedranno lo stipendio.
Chi invece non si sciocca mai, perché qualunque cosa arrivi dai Palazzi del potere se la bevono, sono i giornali e i telegiornali, che da giorni rilanciano la versione del governo, facendo credere a tutti che a fine mese troveranno non meno di cento euro in più nello stipendio. Per dovere verso gli interessi della proprietà o per tornaconto politico, il sistema dell’informazione è totalmente appiattito, e le poche eccezioni sono silenziate e non rilanciate dai canali mainstream, a cominciare da buona parte del servizio pubblico.
Così quello che è solo un bonus, e pure temporaneo, ha conquistato tutti i titoli di apertura, togliendoli alle altre due notizie dello stesso sacco: la grande riapertura al precariato e la fine del Reddito di cittadinanza. E per chi non ha di che mangiare, questo sì che è uno shock.