L'Editoriale

Gli inganni di Salvini e Renzi

Persa ogni vergogna, i Mattei sono arrivati al punto di venderci la loro cacca per cioccolata, spacciando con inarrivabile faccia tosta le rispettive disavventure giudiziarie per medaglie.

Gli inganni di Salvini e Renzi

Persa ogni vergogna, i Mattei sono arrivati al punto di venderci la loro cacca per cioccolata, spacciando con inarrivabile faccia tosta le rispettive disavventure giudiziarie per medaglie. Renzi la settimana scorsa ha fatto un discorso “altissimo” in Senato contro le distorsioni della magistratura politicizzata, dimenticandosi che a complottare per spartire le Procure c’era in prima fila l’ex magistrato e ora suo parlamentare Cosimo Ferri, insieme ad altri maggiorenti del giglio magico renziano coinvolti nel processo Consip.

Poi ieri arriva il rinvio a giudizio a babbo Renzi proprio per la vicenda Consip (leggi l’articolo). Guarda a volte le coincidenze! L’omonimo capitano della Lega, invece, ha affidato per anni i suoi Social network a un collaboratore, Luca Morisi, che ogni giorno pompava l’indignazione nel Paese con centinaia di video e storie di violenza urbana, dove a creare insicurezza erano i drogati e gli immigrati che spacciano. Morisi giovedì scorso si era dimesso dall’incarico, chissà se confessandone a Salvini il vero motivo, emerso solo ieri con un’indagine di droga (leggi l’articolo).

A questo punto però il segretario della Lega cambia registro (sai che novità!) e offre il suo sostegno umano al suo ex guru dei Social, scoprendosi garantista uguale uguale a quella sera che a Bologna circondato da decine di giornalisti citofonò a un presunto pusher per chiedergli se spacciava, consegnando il malcapitato a una gogna che evidentemente per gli amici non vale. Così, invece di vergognarsi cento volte Salvini fa pure il generoso. Ma attenzione: sembra cioccolata è invece un’altra cosa.