L'Editoriale

L’allarmante telefonata dalla Apple

Il crollo in borsa del titolo Apple

Abbiate un po’ di pazienza e presto in qualche dibattito tv sentirete il tuttologo di turno che ci spiegherà come anche il crollo in Borsa della Apple è colpa di 5 Stelle e Lega, colpevoli di destabilizzare i mercati e creare incertezza in Europa e nel mondo con le loro spinte populiste e sovraniste. Purtroppo sappiamo quanto la politica strumentalizzi ogni cosa, spesso confondendo volutamente le cause con l’effetto, pur di rafforzare i concetti utili alla propaganda dei partiti. Il rallentamento dell’economia mondiale è però un destino segnato da tempo, per una serie di motivi sui quali gli establishment sembrano rassegnati. L’interruzione del sostegno monetario offerto dalle banche centrali (la Federal Reserve dal 2008) non è una fatalità ma una scelta precisa e palesemente coordinata, visto che chi prima chi dopo tutte hanno aperto i rubinetti della liquidità monetaria e adesso guarda caso tutte insieme lasciano il sistema finanziario a secco. Stesso discorso vale per l’austerità, che resta un totem da Bruxelles agli Usa, dove il Congresso ha bloccato il bilancio proposto da Trump. E i segnali di rallentamento del benessere sono univoci dalla Cina all’Inghilterra alle prese con la Brexit, e all’intera Europa. In questo quadro il crollo del titolo Apple, in calo da mesi, non può sorprendere e dovrebbe anzi rafforzare la ricerca di una soluzione internazionale condivisa per rafforzare l’uscio di casa prima che bussi la tempesta. Perché in un mondo con 250 trilioni di dollari tra debito pubblico e privato le politiche nazionali da sole sono noccioline.