Per chi guarda ai fatti della nostra politica accalorandosi solo sulle sorti di Renzi e dei suoi avversari, in un eterno stucchevole derby tra ultrà e nemici del Governo, la battaglia in corso sul turismo può sembrare poca cosa. Non è però affatto così, perchè in questo scontro tra albergatori da una parte e fenomeni di successo mondiale come Airbnb o Booking ed Expedia c’è il paradigma dell’immobilismo nel nostro Paese. Ci sono le lobby, da una parte quella degli albergatori che difendono le loro rendite di posizione e dall’altra quelle dei colossi internazionali tutt’altro che disarmati. C’è un settore economico che è la nostra miniera, il turismo, incapace di misurarsi con il cambiamento e costretto ad arroccarsi per paura di confrontarsi con il nuovo che avanza. E c’è un legislatore che tentenna, facendosi tirare la giacchetta un po’ dai portatori di interessi degli uni e un po’ dagli altri, senza la benché minima idea di politica industriale. Quando le battaglie sono così, chiunque vinca il Paese perde sempre. Perché protezionismi e ritorsioni fiscali costringono i nuovi player a evadere il Fisco. E chi difende così i suoi privilegi si accelera la fossa.
L'Editoriale