L'Editoriale

Natale in villa

Dalla villa acquistata da Meloni o da quella di Salvini, forse, non si vedono il Paese reale e la povertà assoluta che dilaga.

Natale in villa

Nel 2025 Meloni si è comperata una grande villa con piscina a Roma. E Salvini, sempre a Roma, una villa ancora più grande. Saremmo contenti per loro, se non fosse che la povertà assoluta in Italia è salita dal 9,8% del 2024 (in aumento sul 2023) a quasi l’11% del 2025, ovvero da 5,7 milioni a oltre 6 milioni di cittadini. Ci avviciniamo agli Usa dove la povertà cresce di pari passo con l’aumento dei miliardari: nel Paese più ricco del mondo i poveri sono il 13% della popolazione, ovvero 42 milioni assistiti dalle mense delle varie Charities su un totale di 338 milioni.

Torniamo all’Italia. Ai 6 milioni in povertà assoluta vanno aggiunti quelli in povertà relativa, che nel solo 2024 erano saliti a 8,7 milioni e nel 2025 sono aumentati ancora, pur con stime incomplete. Parliamo dunque di circa 15 milioni di italiani che su base regolare o periodica non hanno accesso al cibo per vivere. Lo stop al Reddito di cittadinanza e il tradimento delle tante promesse elettorali hanno accresciuto la povertà nei 3 anni del governo Meloni, mentre il potere d’acquisto degli italiani è sceso dell’11% creando nuovi poveri. Però “abbiamo i conti in ordine”, come dice il ministro Giorgetti.

Sennonché quei “conti in ordine”, che hanno negato interventi per i poveri, hanno trovato grande spazio per servire in guanti bianchi l’Ucraina con donazioni e finti prestiti a babbo morto.  I trasferimenti di capitali vivi si dividono in due parti: una è la partecipazione ai finanziamenti disposti dall’Ue, 186 miliardi in tre anni e mezzo, di cui circa il 17% a carico dell’Italia, e l’altra è la donazione umanitaria unilaterale dell’Italia. La prima voce ammonta a qualcosa come 31,62 miliardi di euro. La seconda voce (aiuti unilaterali) è di 2,8 miliardi. Tralasciando il valore delle donazioni in armi e tralasciando il finanziamento deciso dall’Ue per il biennio ‘26-27 (95 miliardi, di cui 16 a carico nostro), a oggi il trasferimento di ricchezza dall’Italia all’Ucraina è stato dunque di 34,42 miliardi in soldi veri. È una cifra pari a un’intera finanziaria. Potremmo dire che gli italiani hanno lavorato quattro anni, ma hanno pagato per cinque finanziarie perché un anno lo abbiamo regalato all’Ucraina.

Vorremmo gioire, nello spirito natalizio, delle ville e mega ville che passano di mano a Roma e a Kiev, queste ultime all’occorrenza dotate di bidet d’oro massiccio. Ma francamente ce lo impedisce l’immagine delle mense della Caritas che a Natale erano gremite di diseredati in cerca di un pasto caldo. A Milano il giorno di Natale 5 mila poveri, intere famiglie con bambini, hanno fatto due ore di fila sotto la pioggia gelida per avere un cestino di cibo dalla Ong laica “Pane quotidiano”. Faceva un freddo da cani, i bambini tremavano, ma nelle super ville di Roma e Kiev nessuno se n’è accorto.