L'Editoriale

Una destra allergica alla realtà. Il modello Santanchè ha affondato il Paese

La senatrice Daniela Santanchè che smentisce in tv la notizia di Briatore con il Covid, dopo che lo stesso ospedale in cui è ricoverato l’aveva di fatto confermato con una nota ufficiale, è l’ultima epigone di una destra ormai spudoratamente sfrontata e allergica alla realtà. Il caso più increscioso di questa deriva esplosa con il berlusconismo e adesso totalmente fuori controllo con il salvinismo, resta quello di Ruby nipote di Mubarak, cioè la fesseria detta nel 2010 dal Cavaliere, a quel tempo Presidente del Consiglio, per tirare fuori dai guai la giovanissima Karima El Mahroug, in arte Ruby Rubacuori.

La ragazza, di origine marocchina, ovviamente non aveva alcun legame familiare col presidente egiziano, ma questo non impedì al Pdl (Forza Italia, la Lega e anche la Meloni) di far passare per buona la stessa frottola pure in Parlamento, con un voto che tuttora resta una delle macchie più incresciose sulle nostre istituzioni. Frutto della spettacolarizzazione della politica e della poca memoria degli italiani sulle promesse fatte e poi tradite dai partiti, negare la realtà non suscita più alcuno sdegno, e anzi arriva a rafforzare la simpatia delle tifoserie di destra e di sinistra verso gli ardimentosi sostenitori delle balle, a maggior ragione se sono di dimensioni spaziali. Così tutto diventa permesso, compreso negare il Covid mentre se ne piangono ancora i morti. Oppure – e qui siamo al top di gamma – smentire persino se stessi.

Un numero che a pochi riesce meglio del leader della Lega, inarrivabile quando a marzo scorso la mattina pretendeva di chiudere l’Italia per fermare la pandemia e la sera protestava per lasciare tutto aperto. Negare sempre, una regola aurea per i coniugi traditori, di questi tempi ripaga velocemente chi trasforma la politica in uno show, indossando con identica disinvoltura la felpa del Nord e del Sud, a seconda di dove è prevista l’esibizione, con corollario di promesse elettorali in totale contrasto tra di loro. Negare d’altra parte non costa nulla.

La Santanchè, per restare tra i campioni nazionali di sfrontatezza, ha condotto come parlamentare una battaglia per non impedire il ballo nei locali, pur essendo notoriamente azionista di una famosa discoteca in Versilia. Una classica situazione di conflitto d’interessi, di fronte alla quale ha pubblicamente escluso tale evidenza. D’altra parte le bugie non solo non presentano alcun conto, ma danno pure notorietà e riflettori accesi sul faccione di chi le spara grosse. Mettiamo Sgarbi e il fronte dei virus-scettici sponsorizzato dalla destra e dai suoi gazzettini (Il Giornale, Libero, Il Tempo e La Verità). Un blocco di sedicenti luminari, nel quale si è lasciato trascinare pure Bocelli, arrivati a negare i rischi del Covid ora che i loro studi scientifici (quali?) dimostrerebbero la caduta di potenza della pandemia.

Una bellissima notizia se non fosse che in mezzo mondo le persone continuano a morire come mosche, e l’Italia ha una situazione migliore sul fronte dei contagi e dei pazienti in terapia intensiva solo perché abbiamo un Governo che ha usato tutte le accortezze possibili, senza farsi incantare da questi venditori di tappeti, peraltro spalleggiati da virologi che negavano le preoccupazioni di altri colleghi. Così al danno sanitario ed economico del virus si è aggiunta l’incertezza sui messaggi dati al pubblico, alimentando le paure della gente e il senso di smarrimento in una stagione già complicata di suo per i destini del pianeta. Negare, d’altro canto, è più facile che affermare. O per lo meno richiede meno capacità di fornire prove di quanto si sostiene.

Pensiamo alla vicenda degli aiuti dello Stato a famiglie e imprese per il lockdown. Per mesi talk show e giornali hanno denunciato che gli aiuti previsti non venivano erogati, l’Inps dormiva, le banche non sganciavano un euro neppure con la garanzia pubblica sui prestiti. Poi si è scoperto che la liquidità messa in circolazione è stata rapida e senza precedenti (oggi si sono superati i 71 miliardi di euro), mentre i contributi pagati dallo Stato e dall’Inps hanno raggiunto decine di milioni di persone. Certo, qualche disguido c’è stato, soprattutto nelle prime settimane, ma questo non ha impedito al sistema dell’informazione di continuare a sparare a zero contro il Governo, facendo da grancassa ai deputati e senatori delle opposizioni che negavano senza esitazione l’imponente sostegno pubblico.

Ai cittadini – dicevano – è arrivato poco o niente, dimenticandosi di aggiungere che a qualcuno di Lor signori era arrivato pure il bonus da seicento euro destinato a chi era in difficoltà, e non certo ai parlamentari che non hanno smesso di portarsi a casa i loro stipendi più che sontuosi. Negare, negare sempre, è perciò un mantra, esattamente come adesso si nega che tagliare il numero dei parlamentari farà funzionare meglio le Camere. Una bugia, ma negare l’evidenza come abbiamo visto non costa nulla.