Elezioni, lista Cappato: ricorso respinto dal giudice di Milano. L’attivista non ci sta e continuerà la battaglia legale

Lista Cappato: ricorso respinto dal Tribunale di Milano che ha deciso a 5 giorni dalle elezioni. Tuttavia, la battaglia legale prosegue.

Elezioni, lista Cappato: ricorso respinto dal giudice di Milano. L’attivista non ci sta e continuerà la battaglia legale

Lista Cappato: ricorso respinto dal Tribunale civile di Milano che ha messo, sembra, la parola fine sulla questione che non permetterà a Cappato e alla sua lista di essere presente alle elezioni del 25 settembre.

Elezioni, lista Cappato: ricorso respinto dal giudice di Milano

Il Tribunale civile di Milano ha respinto il ricorso della lista Referendum e Democrazia di Marco Cappato sul caso delle firme digitali. Come spiega la stessa lista, riportando stralci del provvedimento del giudice della prima civile Andrea Borrelli, la decisione del Tribunale si conclude motivando che “il giudice non è stato posto in condizione di verificare la sussistenza del predetto elemento di fatto (la verifica dell’effettiva presenza delle sottoscrizioni digitali raccolte assieme ai certificati) della fattispecie controversa (verifica che non può esimersi dal fare, attesa la contestazione di parte resistente), deve ritenersi l’insussistenza del presupposto della richiesta tutela cautelare, costituito all’apparenza del buon diritto (fumus boni juris)”. In pratica – si legge nel virgolettato contenuto in un comunicato della lista Cappato – il giudice ha rigettato il ricorso d’urgenza non essendo in grado di verificare la veridicità delle firme digitali e imputando alla lista di non avere provato l’esistenza delle stesse.

L’attivista non ci sta e continuerà la battaglia legale

La risposta di Cappato, dopo il ricorso respinto, arriva su Facebook: “Sorpresa sorpresa: rigettato il ricorso, la nostra lista non è ammessa al voto. Addirittura il giudice ci imputa di non aver dimostrato l’esistenza delle firme che lo Stato si è rifiutato di verificare. Il ricatto sul rinvio del voto ha funzionato”. L’attivista fa sapere che non si fermerà e continuerà la sua battaglia: “Ricorreremo in ogni sede. E otterremo la firma digitale”. Cappato definisce la decisione di oggi “insensata perché ci imputa di non avere provato l’esistenza delle firme, attribuendo a noi un dovere – la verifica delle firme – che è notoriamente in capo alla Corte d’Appello e non certo ai presentatori. Anche per questo presenteremo immediato reclamo”.

Marco Perduca, responsabile legale della lista, ricorda come “il governo si era opposto al ricorso d’urgenza della Lista Referendum e Democrazia avanzando l’impossibilità di posticipare il voto in caso di accoglimento del ricorso perché a ridosso della tornata elettorale. Ma nessuna risposta era però mai arrivata dal 25 luglio quando abbiamo diffidato formalmente il Governo per ottenere un decreto interpretativo”.