Elezioni, liste escluse: confermato lo stop a Cappato e Forza Nuova. La reazione dell’attivista sui social

Elezioni, liste escluse: dalla Corte di Cassazione è arrivata la conferma dello stop per la lista di Marco Cappato e Forza Nuova.

Elezioni, liste escluse: confermato lo stop a Cappato e Forza Nuova. La reazione dell’attivista sui social

Elezioni, liste escluse: è arrivata la conferma dello stop da parte della Corte di Cassazione per la lista di Marco Cappato e per Forza Nuova, il partito di estrema destra. L’attivista dell’Associazione Luca Coscioni ha reagito alla notizia con un post sui social.

Elezioni, liste escluse: confermato lo stop a Cappato e Forza Nuova

La Corte di Cassazione ha confermato lo stop per le liste Referendum e Democrazia di Marco Cappato e Forza Nuova in Lombardia. L’esclusione alla prossime elezioni del 25 settembre per la lista di Cappato riguarda  la questione delle firme digitali, mentre il partito di estrema destra aveva presentato la lista solo per il Senato.

Inoltre, la Cassazione ha confermato anche l’esclusione di altre 4 liste che avevano fatto ricorso dopo le bocciature, in gran parte legate alla raccolta firmate: si tratta dei Gilet Arancioni, del Movimento Animalista, del Partito Comunista Italiano, di Destre Unite e di Alternativa per l’Italia-No Green pass.

La reazione dell’attivista sui social

Nei giorni scorsi, dopo la decisione della Corte d’Appello, Marco Cappato aveva dichiarato che avrebbe utilizzato tutte le sedi possibili per fare ricorso: Il diniego non ci farà desistere – aveva affermato Cappato – predisporremo i ricorsi urgenti affinché si adegui lo strumento digitale alle farraginose, quanto poco sicure o trasparenti, modalità di raccolta firme cartacee per la presentazione delle candidature per le elezioni politiche”. 

Tuttavia, dopo la decisione della Corte di Cassazione, la reazione sui social dell’attivista è stato quasi rinunciataria: “Preoccuparsi per l’astensionismo. Dopo avere boicottato i referendum cannabis e eutanasia, ignorato per anni le leggi di iniziativa popolare, affossato la piattaforma pubblica di partecipazione, impedito la presentazione di liste con firma digitale. Ci vuole un bel coraggio”.