L’epidemia è entrata in una fase acuta. Contagi in progressivo aumento. Brusaferro: “A scuola la trasmissione del virus è limitata. Importante monitorare e rispettare le regole”

“Si assiste a una accelerazione nella evoluzione dell’epidemia ormai entrata in una fase acuta con aumento progressivo nel numero di casi, evidenze di criticità nei servizi territoriali ed aumenti nel tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e area medica che rischiano, in alcune Regioni/PA, di raggiungere i valori critici nel prossimo mese”. E’ quanto scrive l’Istituto superiore della Sanità nel suo report settimanale. “E’ quindi necessaria – aggiungono dall’Iss – una rapida analisi del rischio sub-regionale per il tempestivo innalzamento delle misure di contenimento e mitigazione nelle aree maggiormente affette”.

“Si fa appello alla popolazione – aggiungono – di rispettare con coscienza e precisione tutte le norme di precauzione previste (in particolare il distanziamento fisico e l’uso corretto e appropriato delle mascherine) e di evitare quanto più possibile situazioni che possano favorire la trasmissione quali aggregazioni spontanee e programmate per evitare un ulteriore peggioramento che potrebbe richiedere restrizioni territorialmente diffuse”.

Questa settimana, riferisce ancora l’Iss, “è stato osservato un forte incremento dei casi che porta l’incidenza cumulativa (dati flusso ISS) negli ultimi 14 gg a 75 per 100 000 abitanti (periodo 28/9-11/10) (vs di 44,37 per 100 000 abitanti nel periodo 21/9-4/10). Nello stesso periodo, il numero di casi sintomatici è quasi raddoppiato (15.189 casi sintomatici nel periodo 28/9-11/10 vs 8.198 casi sintomatici nel periodo 21/9-4/10)”.

I focolai attivi sono 4.913, di cui 1.749 nuovi, entrambi in aumento per la undicesima settimana consecutiva (nella precedente settimana di monitoraggio erano stati segnalati 3.805 focolai attivi di cui 1.181 nuovi). Sono stati riportati focolai nella quasi totalità delle province (102/107). “La maggior parte di questi focolai continua a verificarsi in ambito domiciliare (80,3%). Si mantiene stabile la percentuale dei focolai rilevati nell’ambito di attività ricreative (4,2% vs 4,1% la settimana precedente)”.

Questa settimana sono in aumento i focolai in cui la trasmissione potrebbe essere avvenuta in ambito scolastico, ma la trasmissione intra-scolastica rimane complessivamente una dinamica di trasmissione limitata: 3,8% di tutti i nuovi i focolai in cui è stato segnalato il contesto di trasmissione. Tuttavia, le attività extra-scolastiche possono costituire un innesco di catene di trasmissione laddove non vengano rispettate le misure di prevenzione previste. “I dati odierni – ha commentato il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro – confermano che la trasmissione del virus a scuola è limitata rispetto a quella che avviene in comunità, perciò è ancor più importante monitorare e rispettare le regole anche al di fuori del mondo scolastico”.

“Questa settimana – aggiunge ancora l’Istituto superiore della Sanità -, a livello nazionale, si è osservato un importante aumento nel numero di persone ricoverate (4.519 vs 3.287 in area medica, 420 vs 303 in terapia intensiva nei giorni 11/10 e 4/10, rispettivamente) e, conseguentemente, aumentano i tassi di occupazione delle degenze in area medica e in terapia intensiva, con alcune Regioni/PPAA sopra 10% in entrambe aree”.

“Per la prima volta – conclude il report settimanale dell’Iss – si segnalano elementi di criticità elevata relativi alla diffusione del virus nel nostro Paese. La situazione descritta in questo report evidenzia importanti segnali di allerta legati a un aumento della trasmissione. Si evidenzia una nuova fase epidemiologica con un aggravio del lavoro dei servizi territoriali che potrebbe riflettersi in breve tempo in un sovraccarico dei servizi assistenziali”.