Erdogan contro tutti. Ultimatum agli Usa sull’imam Gulen. E ce n’è pure per noi: “due soldati traditori fuggiti in Italia. Roma avvisata”

Erdogan contro tutti. Oggi il Sultano tornato a chiedere agli Usa l'estradizione in Turchia del predicatore Gulen. E poi ha parlato anche dell'Italia.

Erdogan contro tutti. Italia, Usa, Gulen. Quattro giorni fa, con un messaggio amplificato dalle immagini dell’oltre un milione di persone nella spianata di Yenikapi, nella parte europea di Istanbul, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan aveva ribadito alla Ue che la Turchia reintrodurrà la pena di morte se il popolo lo vorrà. Oggi Erdogan è invece tornato a chiedere agli Stati Uniti l’estradizione in Turchia del predicatore Fetullah Gulen, da lui ritenuto mente del fallito golpe dello scorso 15 luglio. Questa volta, il presidente turco ha usato toni particolarmente decisi, ai limiti dell’ultimatum, puntando sulle presunte preoccupazioni suscitate alla Casa Bianca dal suo incontro con Putin del 9 agosto e la conseguente pace fatta con la Russia.

“Presto o tardi gli Usa dovranno fare una scelta. Devono scegliere tra la Turchia, Paese democratico, o Feto, l’ideatore del golpe”. Il messaggio, agli Usa come pure alla Ue, sembra piuttosto chiaro. Se gli europei non la smetteranno di pressarla sul rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali concedendole invece la liberalizzazione dei visti, se gli Usa non consegneranno ad Ankara il nemico personale di Erdogan, la Turchia è pronta a fare carta straccia dell’accordo sui rifugiati siriani e a smarcarsi dal dovere di lealtà al fronte occidentale che il suo status di membro Nato le imporrebbe.

Ma non è finita qui. Perchè intanto il ministro dell’Istruzione turco, Ismet Yilmaz, fa sapere che è stato cancellato il permesso di lavoro di 27.424 persone impiegate nella scuola e ritenute parte di quella “struttura bparallela” facente capo a Gulen. “Non sarà più consentito loro di lavorare nelle istituzioni scolastiche, pubbliche o private”.

Nel mirino di Erdogan, ora, finisce anche l’Italia. Due addetti militari assegnati all’ambasciata turca in Grecia risultano “scomparsi” dopo essere stati richiamati in patria nell’ambito dell’inchiesta sul colpo di Stato. “Sappiamo che hanno cercato di fuggire all’estero e da notizie di intelligence potrebbero essere andati in Italia. Se confermato, lo renderemo noto alle autorità italiane”, ha dichiarato una fonte ufficiale in forma anonima, secondo quanto riporta Repubblica. Risulta scomparso anche un ufficiale di Marina turco di stanza negli Stati Uniti, a cui avrebbe richiesto asilo.