Eurogruppo, Gualtieri: “E’ stato un ottimo primo tempo, ora dobbiamo vincere la partita. Il Mes non è adatto affrontare la crisi. Servono 1.500 miliardi”

“E’ stato un ottimo primo tempo, ora dobbiamo vincere la partita”. E’ quanto ha detto il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, parlando ad Uno Mattina della riunione dell’Eurogruppo di ieri. “Si è passati da un testo originario – ha aggiunto l’esponente dell’Esecutivo -, su cui avevamo messo il veto, che conteneva un’unica proposta, il Mes con alcune condizioni. Grazie alla nostra battaglia, siamo arrivati ad un testo con 4 strumenti e per la prima volta mette sul tavolo la proposta di un fondo per la ripresa finanziato con titoli comuni, che e’ esattamente la proposta dell’Italia”.

“Noi crediamo che a livello europeo servano complessivamente 1.500 miliardi.” ha detto ancora Gualtieri sottolineando che al momento tre dei quattro strumenti messi in campo (Bei, Sure e Mes) movimentano 500 miliardi “noi crediamo serva almeno un trilione, un trilione e mezzo (1.000, 1.500 miliardi, ndr), alimentato con titoli comuni”.

“Non chiediamo la mutualizzazione del debito passato – ha spiegato ancora il ministro dell’Economia -, ma che le risorse necessarie per la sfida contro il virus siano risorse comuni. Più saranno tante, più saremo forti per superare la crisi e far ripartire l’economia. La posizione che coraggiosamente l’Italia sta sostenendo credo che prevarrà, già sta prevalendo”.

Quelle dell’opposizione, ha detto Gualtieri a proposito delle ultime dichiarazioni sul Mes di Matteo Salvini e Giorgia Meloni, “sono accuse grottesche: forse Salvini e Meloni ignorano che Mes già esiste, e che ci sono le condizionalità, cioè il controllo della troika”. “L’Eurogruppo – ha detto ancora il ministro – ha proposto, e non deciso, che il Mes possa offrire, oltre al meccanismo che la troika, anche uno strumento incondizionato dal quale, i Paesi che lo vorranno, non l’Italia, potranno prendere dei soldi senza condizione. L’Italia e il premier Conte hanno detto e ripetuto che il Mes non è adatto affrontare la crisi”.