Ora è l’Europa, in un dossier, che punta il dito contro il nostro Paese e contro l’accoglienza ai migranti. Il Consiglio d’Europa è chiaro su un punto: l’Italia deve riformare le modalità di accoglienza dei migranti, dai rimpatri alle espulsioni, altrimenti rischia di “incoraggiare l’afflusso di un sempre maggior numero di migranti economici irregolari via mare dal Nord Africa”. Il dossier attacca il sistema italiano che, a detta di Strasburgo, non fa fronte adeguatamente agli ingressi dei cittadini extracomunitari. Ma al rapporto di Tomas Bocek, rappresentante speciale per le migrazioni e i rifugiati del segretario generale dell’organizzazione, risponde indirettamente dal Senato Paolo Gentiloni, che, intervenuto in un’informativa, ha indicato un aumento di fondi e mezzi da parte dell’Europa per raggiungere l’obiettivo di “sostituire l’immigrazione clandestina irregolare con flussi e canali più accettabili”Il premier si aspetta ora “un passo in più, in termini di risorse, per aiutare l’Italia” sui flussi dalla Libia. In Europa, ha detto, gli interlocutori del nostro Paese talvolta mostrano “due diverse rigidità: una inamovibile, quando si parla di virgole e di bilanci, e una distratta, quando si affrontano questioni di principio come la condivisione degli impegni sui temi migratori”. Questi colpiscono particolarmente “i Paesi che la geografia ha messo in prima linea”, come Grecia e Italia. Per Gentiloni l’obiettivo “è sostituire immigrazione clandestina irregolare con flussi e canali più accettabili”, ma rimane fondamentale la disponibilità delle risorse Ue.

Il dossier del Consiglio d’Europa –  “Le debolezze del sistema italiano di rimpatri volontari e delle espulsioni forzate rischia di incoraggiare l’afflusso di un sempre maggior numero di migranti economici irregolari”, scrive nel dossier del Consiglio d’Europa l’ambasciatore Tomas Bocek. Per l’Ue “è chiaro che il ricollocamento dei richiedenti asilo dall’Italia verso altri Paesi attualmente richiede troppo tempo e questo crea ulteriore pressione sul sistema d’accoglienza, oltre a incoraggiare i richiedenti asilo a cercare di entrare in altri Paesi illegalmente”. E, continua il dossier, “mentre una parte dei ritardi possono essere attribuiti alle procedure a livello Ue, alcuni derivano da problemi” procedurali italiani”. Il Consiglio d’Europa pone l’accento sulla necessità che anche gli altri stati facciano la loro parte e propone di venire in auto all’Italia e lancia “un appello per aumentare le offerte di ricollocamento dei richiedenti, in particolare per i minori non accompagnati, sia sotto lo schema Ue o da parte di altri stati membri” non-Ue.

Tra i problemi dell’Italia anche la generosità “nel concedere la protezione internazionale, in particolare per ragioni umanitarie“, con la conseguenza che l’utilizzo di clausole legali basate su ragioni umanitarie per l’immigrazione economica rischia di incoraggiare i flussi di migranti irregolari via mare dal Nordafrica“.

Ma le debolezze del sistema italiano, sottolinea Bocek, riguardano anche il sistema di custodia legale per i minori non accompagnati. “Non funziona” il sistema degli hot spot, definiti “luoghi inadatti a garantire le necessità” dei più piccoli, costretti a trascorrerci lunghi periodi. L’ambasciatore spiega anche all’Ansa che la nuova legge italiana sulle misure di protezione, “è un passo avanti molto buono”, anche se resta da vedere come sarà applicata nella pratica.

Ed ecco, allora, la risposta di Gentiloni: “Il problema dell’immigrazione non lo cancella neanche il mago Merlino – ha detto il premier nel corso del suo intervento al Senato -, ma è possibile sostituire quella clandestina irregolare e micidiale per i migranti con flussi e canali. Questo è l’obiettivo della Ue e spero che a Bruxelles si facciano passi in più per aiutare il lavoro di avanguardia dell’Italia”. “Possiamo avere – ha spiegato ancora Gentiloni – gli unici risultati che consentano di affrontare il tema della immigrazione. Il problema non lo cancella neanche il mago Merlino. Ma è possibile sostituire quella clandestina irregolare e micidiale per i migranti con flussi e canali. Questo è l’obiettivo della Ue e spero che a Bruxelles si facciano passi in più per aiutare il lavoro di avanguardia dell’Italia“.