Favori all’amico, la Corte dei Conti condanna un giudice. Il magistrato faceva ottenere a un imprenditore soldi non dovuti. Dovrà risarcire due ministeri

Accusato di aver emesso provvedimenti favorevoli a un imprenditore edile suo amico e di aver sollecitato alcuni colleghi a fare lo stesso, costringendo così il Ministero della difesa a pagare per dei vecchi appalti somme non dovute, un giudice è stato ora condannato dalla Corte dei Conti del Lazio. Giovanni Dionesalvi, all’epoca dei fatti giudice onorario impegnato nella IV sezione esecuzioni mobiliari del Tribunale civile di Roma, dovrà risarcire oltre 600mila euro al Ministero della difesa e oltre 17mila euro al Ministero della giustizia, in quest’ultimo caso per il disservizio causato.

I fatti riguardano i provvedimenti a favore dell’imprenditore edile Giampaolo Mascia, che avrebbe ottenuto denaro dalla Difesa non dovuto appunto, su vecchi lavori compiuti per il dicastero, sfruttando documenti falsi. Tutto grazie all’amicizia con il giudice Dionesalvi, al quale avrebbe effettuato anche dei lavori nella villa del magistrato in Sardegna. Ai figli di Mascia, due avvocati, sempre il magistrato romano avrebbe anche anticipato le sue decisioni e avrebbe concordato con loro le fasi istruttorie dei procedimenti.

Una vicenda sollevata dall’Avvocatura dello Stato e finita al centro di un’inchiesta della Procura della Repubblica di Perugia, che ha portato al rinvio a giudizio dell’imprenditore, dei figli di quest’ultimo e del giudice. La Corte dei Conti ha inoltre dichiarato inefficace per l’Erario e le Amministrazioni danneggiate la donazione di alcuni immobili a Roma fatta dal giudice a favore del figlio.

AGGIORNAMENTO

In sede di appello nel dicembre 2021 la medesima sezione della Corte dei Conti ha riconosciuto l’intervenuta prescrizione del caso anteriormente al primo grado di giudizio e, quindi, l’indagato non ha dovuto risarcire più nulla.