Federer leggendario. Re Roger campione per l’ottava volta a Wimbledon. Lo svizzero non ha perso un solo set in tutto il torneo

Mai nessuno prima e (con ogni probabilità) mai nessuno dopo. Roger Federer, unico tennista che è riuscito a vincere 8 titoli di Wimbledon

Mai nessuno prima e (con ogni probabilità) mai nessuno dopo. In questo magico presente si narra la leggenda di Roger Federer, unico tennista al mondo che è riuscito a vincere 8 titoli di Wimbledon (su 11 finali giocate), il torneo più antico e prestigioso che c’è. Sarebbe tedioso aggiornare la lunghissima lista dei record che lo svizzero continua soprendentemente ad aggiornare, incurante dell’età e dell’usura. Diciamo solo che la coppa alzata nel cielo di Londra, davanti ai reali Kate e William e una lunga lista di vip e appassionati, vale il record assoluto dei titoli su erba, il 19esimo Slam in carriera e la terza pozione in classifica Atp.

Lo sfidante sul Centre Court era Marin Cilic, numero 6 del pianeta, non proprio uno scarso. Ma tutta la pressione del mondo era su Federer. Parte bene il croato che pur non servendo ai suoi soliti livelli si mostra solido e carico. Due pari nel primo, poi il break di Federer che allunga e chiude 63 il primo set. Nel cuore del match, a sopresa, arrivano le lacrime di Cilic a causa di un fastidioso infortunio al piede, ma anche vittima di un evidente stress nervoso. Il Re vola: 61 nel secondo set in assoluto controllo. Cilic chiama il medical timeout, il fisioterapista gli fascia il piede, lui stringe i denti e prova a dare tutto nel terzo. Gioca effettivamente il suo miglior tennis, ma non basta. Federer vuole fare la Storia e la fa. Chiude il match con un ace e con un 64 finale che vale il lieto fine e la leggenda. Erano 41 anni che un tennista non perdeva un set durante la cavalcata per il titolo. Ebbene lui ci è riuscito a quasi 36 anni. Un marziano. Si siede, capisce cosa ha fatto e ringrazia tutti con il suo sorriso gentile. Poi guarda i figli nel box abbracciati da Mirka e non trattiene le lacrime. Piange come è normale che sia: fuori dal campo, lasciata la racchetta a terra, torna persino umano, uno come noi.

“Abbiamo lavorato così bene dopo quello che è successo l’anno scorso – dice – ed ora eccoci qua. Vincere senza aver perso un set a Wimbledon è una cosa magica. Francamente non riesco ancora a crederci. E’ davvero troppo. La conquista di otto Wimbledon? Quasi non ci credo di aver raggiunto certe altezze. Dopo l’anno scorso era difficile pensare di essere ancora qui, ma se credi di poter andare davvero lontano nella tua vita… e io ho continuato a crederci. Questo è un campo speciale, tante leggende l’hanno calpestato. Dal primo giorno alla finale il campo centrale è sempre tutto esaurito, è un sogno giocare qui e tornerò a difendere il titolo l’anno prossimo”. Boato. E lacrime. La favola continua.

Due anni fa era dato per finito, quest’anno ha giocato due Slam e li ha vinti. Due master 1000 e li ha vinti. Ad Halle ha stravinto. Ora piccola pausa, poi gli Us Open. Lo chiamano il Re. E’ riduttivo.