Foa sotto processo anche in Cda. Sul caso Conte il presidente della Rai rischia la censura. Dopo la Vigilanza, secondo round a Viale Mazzini. E intanto si consola col posto in Treccani

Dopo le critiche mosse in Commissione Vigilanza due giorni fa, il presidente della Rai Marcello Foa è atteso da un secondo round in Cda dove rischia la censura per la gestione del caso aperto dalla conferenza stampa del premier Giuseppe Conte. Al centro del dibattito, esattamente come accaduto a Palazzo San Macuto, il caso Conte e la lettera del presidente della Vigilanza, Alberto Barachini. Dopo le domande pressanti – rimaste in parte senza risposta – formulate in audizione dal Movimento cinque stelle, saranno i consiglieri Riccardo Laganà e Rita Borioni oggi, nel corso del Consiglio di Amministrazione, a chiedere chiarimenti.

Quel che si vuol capire è in che modo la richiesta di Barachini, peraltro non condivisa come emerso anche in audizione col resto della Commissione Vigilanza, sia stata “smistata” ai direttori (Giuseppe Carboni e Antonio Di Bella) che avevano mandato in onda la conferenza del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in cui aveva attaccato Giorgia Meloni e Matteo Salvini. E qui arriviamo alla decisione, arrivata solo in tarda serata. Secondo quanto risulta a La Notizia, ci sarà il dibattito sulla vicenda, dopodiché la replica di rito, a cui con ogni probabilità seguirà una censura nei riguardi di Foa aperta all’adesione di tutti i consiglieri che non considerano più normale l’andazzo. Di fatto, dunque, Foa potrebbe venire “sfiduciato”.

Se c’è un punto, infatti, che ad alcuni membri del Consiglio di amministrazione e dei dirigenti Rai non va giù è che non risulta, neanche nel corso dell’audizione in Vigilanza, alcuna smentita in merito alla telefonata che Matteo Salvini avrebbe fatto a Foa proprio per lamentare il “peso” attribuito dalla Tv pubblica a Conte a discapito delle opposizioni. Nel frattempo, però, il presidente può consolarsi con una coincidenza che potremmo definire “da enciclopedia”. Mentre pare avvicinarsi sempre più all’uscio della presidenza, infatti, Foa a breve dovrebbe essere riconfermato all’interno del Cda dell’Istituto Treccani. Una nomina di prassi, quella riservata al presidente di Viale Mazzini. Anche, a quanto pare, quando non gode della massima stima di tutto il Consiglio di amministrazione.

GLI ALTRI TEMI IN CAMPO. Ma non è finita qui. Altro tema caldo è quello dei probabili nuovi ingressi in Rai di cui pure si parla da settimane senza alcuna conferma o smentita, cosa che ovviamente non può che far nascere ancora più dubbi. Ed è proprio per diradare questi dubbi che alcuni consiglieri potranno chiedere conferma all’amministratore delegato, Fabrizio Salini, se risponda al vero che dovrebbe tornare a Viale Mazzini il giornalista Gerardo Greco che tornerebbe dopo un’esperienza non felicissima in Mediaset. Nessun dubbio sulle capacità professionali di Greco, ma la vicenda ha interesse per la questione relativa alle risorse interne, tema molto caro soprattutto a Laganà, rappresentante nel Cda dei dipendenti Rai.

L’aspetto interessante della vicenda, infatti, è che, nel frattempo, proprio in audizione in Vigilanza Rai, Salini ha più volte battuto sull’esigenza di far fronte e valorizzare le risorse interne. Non si capisce, dunque, come possa conciliarsi tale esigenza con il nome di Greco che, un giorno sì e l’altro pure, spunta in ricostruzioni giornalistiche. “Giusto a dimostrazione di come i fatti smentiscano puntualmente le chiacchiere che i rappresentanti della Rai fanno in Vigilanza”, mormora più di qualcuno. Insomma, anche oggi in Cda il clima sarà molto teso. E non è detto che si acquieti neanche dopo la riunione.