Follia no vax senza limiti. Adesso sono passati alle mani. Le proteste contro vaccini e green pass ai livelli di guardia. Giornalisti in ospedale e c’è ancora chi soffia sul fuoco

Le proteste di No vax, No mask e No Green Pass ai livelli di guardia. Giornalisti in ospedale e a destra c'è ancora chi soffia sul fuoco.

Follia no vax senza limiti. Adesso sono passati alle mani. Le proteste contro vaccini e green pass  ai livelli di guardia. Giornalisti in ospedale e c’è ancora chi soffia sul fuoco

Aggredito e minacciato di morte (“ti taglio la gola se non te ne vai”) da uno dei manifestanti contro il green pass del comparto scuola che protestavano davanti al ministero dell’Istruzione a Roma: il gravissimo episodio di cui è stato vittima Francesco Giovannetti, video giornalista di Repubblica, è solo l’ultimo di un’escalation di violenza incontrollata e inammissibile in un Paese civile (leggi l’articolo).

Il cronista colpito con dei pugni in faccia e portato via in ambulanza non è purtroppo un caso isolato, intorno alla questione vaccinazioni e certificato verde – obbligatorio da domani per viaggiare su aerei, treni e navi a lunga percorrenza e per il personale scolastico e universitario – sta montando un clima di tensione e rabbia sociale che trova sfogo anche nella violenza fisica.

Sabato un gazebo del Movimento 5 Stelle (leggi l’articolo) – al quale erano presenti gli attivisti e il senatore Daniele Pesco per raccogliere le firme a sostegno della lista comunale e della candidata sindaca Layla Pavone – è stato distrutto a Milano, la Digos del capoluogo lombardo ha denunciato sei persone per aver organizzato un corteo non autorizzato, mentre due No Vax sono stati denunciati per il danneggiamento del banchetto.

E lo stesso giorno a Roma, sempre durante i cortei dei no vax e no green pass, la giornalista di Rainews, Antonella Alba, è stata aggredita e ferita. Oggi GVPress, l’associazione italiana giornalisti videomaker, si ritroverà in piazza della Rotonda al Pantheon, a Roma, per chiedere a istituzioni e cittadinanza maggior rispetto e tutela della stampa e di tutti gli operatori dei media. Anche l’Usigrai – il sindacato dei giornalisti Rai – si muove in questo senso e sollecita atti concreti da parte del Parlamento per garantire la sicurezza di tutti gli operatori dell’informazione.

Maggiore tutela da parte della magistratura è anche la richiesta del direttore della clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova Matteo Bassetti che ha riferito di essere stato aggredito verbalmente e minacciato domenica pomeriggio sotto casa da un uomo – poi fermato – che lo ha inseguito e ripreso con il telefonino.

Il Viminale, fa sapere la ministra Lamorgese, riunirà nei prossimi giorni il centro di Coordinamento per le attività di monitoraggio, analisi e scambio di informazioni sul fenomeno degli atti intimidatori, con l’obiettivo di “analizzare anche i recenti episodi di intolleranza e violenza che hanno colpito, tra gli altri, alcuni cronisti nel corso delle manifestazioni di protesta contro le misure anti Covid assunte dal Governo”.

Solidarietà a chi è stato aggredito e ferma condanna della violenza sono arrivate da tutte le forze politiche, compresa FdI che ha una posizione molto critica sul green pass. Tace invece il leader della Lega Matteo Salvini, in serata prendono posizione i due capigruppo Molinari e Romeo, che in una nota congiunta condannano i fatti (“La Lega stigmatizza i gesti di intolleranza di alcuni rappresentanti no vax ed esprime la propria solidarietà ai giornalisti e ai medici aggrediti”).

Ma nelle stesse ore il deputato Claudio Borghi, già sceso in piazza a fine luglio coi colleghi parlamentari leghisti Bagnai, Siri e Pillon per protestare contro l’obbligatorietà del grren pass, alimentava ancora polemiche sui vaccini. “Il rischio covid per i minorenni è, in proporzione, inferiore a quello dei monopattini. E noi, a fronte di questo, vogliamo vaccinare tutti i bambini esponendoli a rischi di effetti avversi chiaramente superiori e in buona parte ignoti. Non sembra strano?”, uno dei suoi tweet di ieri, l’ultimo di una lunga serie che certo in un clima surriscaldato non aiuta.