Follower in fuga. La Bestia sui Social è solo un ricordo. Crolla l’ingaggio di Salvini. I numeri del 2018 non ci sono più

Il leader della Lega, Matteo Salvini, vede sgretolarsi il castello social con una serie di sberleffi alle sue figuracce.

Follower in fuga. La Bestia sui Social è solo un ricordo. Crolla l’ingaggio di Salvini. I numeri del 2018 non ci sono più

C’era una volta il Capitano. Quello che con un post o una diretta su Facebook sbancava, facendo registrare numeri record. E costruendo un vasto consenso a suon di condivisioni. Il vento, però, è cambiato. Così oggi Matteo Salvini vede sgretolarsi il castello social con una serie di sberleffi alle sue figuracce. Dilapidando un prezioso capitale di consenso. E in parte anche economico, visto quello che ha speso: poco meno di 500mila euro dall’aprile del 2019, in conto alla Lega.

Matteo Salvini vede sgretolarsi il castello social con una serie di sberleffi alle sue figuracce

Il sindaco di Przemysl, Wojciech Bakun, ha completato la nemesi, pubblicando sulla propria pagina tutti i meme che hanno deriso Salvini dopo la scenetta di martedì scorso (leggi l’articolo). Chi di social ferisce… L’arretramento, comunque, non è solo nei contenuti: è leggibile, in filigrana, nei numeri. Il leader leghista, un tempo, macinava reactions, commenti positivi e soprattutto faceva incetta di condivisioni, che sono il vero termometro del successo di un post.

Sono lontani i tempi in cui collezionava addirittura 242mila reazioni più 41mila commenti. Era esattamente il 2018, nel pieno della tensioni sulle navi dei migranti bloccate nei porti. E gli shares veleggiavano verso cifre elevate. E chi non ricorda le sue dirette che andavano velocemente sopra i 10mila utenti collegati in contemporanea. Dati eccezionali ottenuti sotto l’egida del suo stratega di comunicazione, Luca Morisi, dimessosi dopo l’inchiesta, poi archiviata (leggi l’articolo), che lo ha riguardato.

Una marcia inarrestabile, quella di Salvini? Macché. La frenata c’è stata, eccome. Ancora una volta le condivisioni sono simboliche, visto che molte volte le reazioni sono di protesta se non di scherno, così come abbondano i commenti critici. Numeri alti sì, ma in negativo. Il declino di chi condivide, letteralmente, le idee di Salvini è evidente. Non riesce quasi mai ad andare sopra quota mille.

Gli ultimi post a centrare questo risultato sono quelli di maggiore impatto emotivo, come l’immagine delle persone ammassate nella stazione di Charkiv o la foto di un militare ucraino che prende in braccio un bimbo tra la macerie. Per il resto la soglia resta spesso lontana. Tanto per fare un paragone, Giuseppe Conte, con quasi tutti i contenuti pubblicati, anche meno emozionanti, va abbondantemente sopra le mille condivisioni.

Ma si può fare un raffronto anche con Matteo Renzi, che ha meno di un terzo dei follower di Salvini ed è sugli stessi livelli di condivisione dei post da parte degli utenti. Certo, il leader della Lega resta il politico con più fan su Facebook: è a 5 milioni e 100mila follower, mentre su Instagram veleggia sui 2 milioni e 300mila. Ma è il leader che ha investito di più con un incessante promozione delle sue pagine.

Nell’ultima settimana risultano agli atti 500 euro, suddivisi tra il solito attacco alla ministra Lamorgese sugli sbarchi e la promozione dell’iniziativa contro il caro bollette. Per dire: Conte è a 4 milioni e 500mila follower, ma – stando ai dati ufficiali forniti dal social network – senza aver speso nemmeno un centesimo.