Massimo Lovati non sarà più l’avvocato di Andrea Sempio indagato per l’omicidio di Chiara Poggi, nel caso di Garlasco. Sebbene i documenti non siano stati ancora depositati, Sempio avrebbe deciso di revocare il mandato al legale a seguito delle sue dichiarazioni rilasciate a Fabrizio Corona nel format “Falsissimo”. A difendere Sempio resta così solo Angela Taccia, sebbene la nomina del nuovo difensore dovrebbe arrivare entro il fine settimana.
Il trappolone di ”Gerry la Rana”
Dal canto suo, Lovati, 73 anni, accusa Corona di averlo coinvolto “in un trappolone”: ha infatti ammesso la partecipazione al programma, ma solo perché convinto da Corona che si trattasse di una fiction basata su personaggi inventati, dove avrebbe interpretato un avvocato sopra le righe chiamato “Gerry la Rana”.
Ha anche ammesso di esser stato ubriaco durante la registrazione della trasmissione. Una ricostruzione smentita da Corona. “Ho portato una bottiglia buona, ci siamo versati un bicchiere a testa, poi lui ha finito il resto della bottiglia. Lui è un personaggio naif, ma non c’entra alcuna fiction: la faccenda di Gerry la Rana me la sono inventata poi in studio montando la puntata… lui nemmeno sa chi è Gerry la Rana”, ha detto Corona.
Lovati indagato anche per calunnia
Ma Lovati è anche indagato per diffamazione, dopo la denuncia, presentata dai fratelli Enrico e Fabio Giarda, ex legali di Alberto Stasi, per alcune dichiarazioni ritenute diffamatorie rilasciate lo scorso 13 marzo. Secondo l’accusa, Lovati avrebbe definito la riapertura del caso Garlasco come “frutto di una macchinazione” della difesa Giarda e degli investigatori dello studio legale. L’avvocato si è difeso dichiarando che non intendeva attaccare personalmente i Giarda, ma criticare la loro linea difensiva.
L’ex procuratore aggiunto Venditti al Riesame
Ma ieri è stata una giornata importante anche per l’altro filone d’inchiesta scaturito dal caso Garlasco, ovvero quello che riguarda l’ex procuratore aggiunto di Pavia, Mario Venditti, indagato dallo scorso 26 settembre con l’accusa di corruzione in atti giudiziari dalla procura di Brescia, perché “avrebbe ricevuto una somma indebita di denaro, nell’ordine di 20/30.000 euro, per favorire Sempio Andrea” nell’indagine del 2017.
La difesa del magistrato: “Nessuna prova della corruzione”
Ieri si è svolta l’udienza del Riesame al quale Venditti si era rivolto per l’annullamento del decreto di perquisizione e i successivi sequestri del cellulare, di tre computer, due hard disk e alcune penne Usb, trovati lo scorso 26 settembre. “Ci vuole senso di responsabilità prima di rovinare la vita delle persone. Non c’è nessuna prova della corruzione”, ha detto il legale di Venditi, Domenico Aiello, che ha anche presentato “voluminose memorie“ per sostenere l’inesistenza degli indizi della supposta corruzione. Per la procura, rappresentata dalla pm Claudia Moregona, invece, ci sono “sufficienti indizi” per indagare Venditti e per procedere con la perquisizione. I giudici del Riesame si sono riservati: la decisione è attesa entro sabato 18 ottobre. “Ho la vita rovinata, non ho mai preso un euro al di fuori dello stipendio”, ha detto l’ex magistrato, oggi in pensione.
Il legale di Venditti, Aiello aveva anche sollevato la questione di competenza rispetto alle nuove indagini sul caso Poggi. Per il legale, a indagare dovrebbe essere Brescia e non più Pavia. In una nota inviata alla gip pavese Daniela Garlaschelli, alle due rispettive Procure e alle Procure generali competenti per distretto di Milano e Brescia, Aiello, ha sostenuto che il fascicolo nel quale Sempio risponde del delitto di Garlasco, deve essere trasferito da Pavia a Brescia, perché da questa indagine è generato il filone di inchiesta riguardante Venditti. Un’eccezione che però non può essere sollevata dalla difesa di Venditti, ma eventualmente solo da quella di Sempio o una delle due Procure che indagano, mentre l’eventuale decisione spetterà alla Procura generale della Cassazione.