Giù le mani dai medici, passa la legge anti-violenza. Primo Sì della Camera alla stretta che tutela i camici bianchi in corsia

Medici e infermieri più sicuri. Ieri alla Camera è stato approvato all’unanimità il disegno di legge “in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni” e il provvedimento torna ora al Senato in terza lettura. Uno strumento che consente di poter lavorare più sereni ai tanti uomini e donne che, esplosa la pandemia, in tanti hanno definito eroi, ma che poi quotidianamente sono vittime di insulti e aggressioni fisiche mentre cercano di salvare vite umane.

LA NORMA. Il ddl prevede, a livello sanzionatorio, che le lesioni gravi o gravissime, come quando vengono commesse ai danni di un pubblico ufficiale in servizio di ordine pubblico in occasione di manifestazioni sportive, se procurate in danno di personale sanitario o socio-sanitario nell’esercizio delle proprie funzioni o a causa di esse, nonché a incaricati di pubblico servizio nello svolgimento di attività di cura, assistenza sanitaria e di soccorso, vengano punite con pene aggravate: per le lesioni gravi reclusione da 4 a 10 anni e per quelle gravissime da 8 a 16 anni. E con tale aggravante si procederà d’ufficio. Senza dunque che i medici e gli altri sanitari debbano presentare denuncia. Prevista inotre l’istituzione di un Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli operatori sanitari e socio-sanitari.

LA RELATRICE. “Per noi questo è un provvedimento di civiltà e non a caso ci lavoriamo da tempo – dichiara Angela Ianaro (nella foto), deputata del Movimento 5 Stelle in commissione affari sociali e relatrice del disegno di legge – l’iniziativa risale a Giulia Grillo quando era ministro della Salute. Finalmente stiamo per dare a tutti i medici, operatori sanitari e socio-sanitari delle risposte attese da tempo per tutelarli da un fenomeno sempre più diffuso e gravissimo che è quello delle aggressioni, siano esse fisiche o verbali”. Per l’onorevole pentastellata il provvedimento approvato a Montecitorio è anche un segno di riconoscimento per una categoria di professionisti sempre in prima fila per tutelare il diritto alla salute delle persone.

“Inaspriamo le pene per chi commette violenza, garantiamo la procedibilità d’ufficio (particolarmente importante considerando che l’80% delle vittime non denuncia gli episodi di aggressione) ed estendiamo le tutele per queste figure professionali, ora equiparabili a quelle di cui gode un pubblico ufficiale, senza però gravarle degli oneri che questo ruolo comporta – sostiene Ianaro – ma puntiamo molto anche sulla prevenzione, perché è impensabile arginare un fenomeno di questo tipo solo con la repressione: a questo fine abbiamo istituito un Osservatorio nazionale che monitorerà anche gli episodi “sentinella” di violenza e prevediamo formazione per il personale sanitario, anche in vista di una migliore gestione dell’informazione tra medico e paziente o familiari del paziente”.

IL MINISTRO. Particolarmente soddisfatto lo stesso ministro della salute, Roberto Speranza. “E’ un bel risultato l’approvazione all’unanimità nell’Aula della Camera del Ddl contro la violenza sugli operatori sanitari – ha affermato il ministro – un tema su cui sono impegnato dall’inizio del mio mandato”. “In questi mesi – ha aggiunto Speranza – tutti hanno compreso valore e dedizione dei nostri medici, infermieri, e di tutti coloro che lavorano per la sanità italiana. Rafforzare le loro tutele giuridiche e sanzionare ogni forma di aggressione è un modo concreto di prendersi cura di chi si prende cura di noi”. Non resta ora che il definitivo via libera da parte del Senato per garantire reale tutela a medici e infermieri e dimostrare che quei tanti ringraziamenti a chi ha rischiato la propria vita durante i lunghi giorni del lockdown, per salvare quella degli altri, non sono state solo frasi di circostanza utili per qualche spot. Al Paese e a chi lavora servono fatti.