Governo #cambiaverso. Dalla tutela del suolo ad amico del cemento. Stoppata legge per salvare i territori

di Stefano Iannaccone

Una legge contro l’edilizia selvaggia. Per impedire il consumo del suolo e la cementificazione. Che è spesso causa di disastri come le alluvioni. Tutto lascerebbe immaginare un veloce iter di approvazione. Invece no. La proposta del deputato di Scelta Civica, Mario Catania, è stata condivisa da parte delle opposizioni, ma ha provocato spaccature nella maggioranza. Perché alcuni settori sostengono che un cambiamento delle regole, nella modalità prevista dal testo, possa avere dei riflessi negativi sui posti di lavoro nel settore edilizio. Così il governo, attraverso il ministero dell’Ambiente, dopo aver frenato nell’analisi degli emendamenti, ha riformulato il provvedimento inserendo nuovi articoli. E, a giudizio delle opposizioni, ha stravolto il ddl. “Ma la vera questione è che bisogna portare il testo in Aula per avviare un dibattito troppe volte rinviato. Durante la discussione ci saranno gli aggiustamenti ritenuti necessari”, sottolinea Mario Catania. Intanto i tempi restano lunghi: secondo il calendario il dibattito in Aula inzierà a fine marzo. E c’è il sospetto di altri rinvii.

TENSIONI – Il dito delle opposizioni viene puntato anche contro il Partito democratico. “Roberto Morassut, candidato alle primarie del Pd a Roma, è stato tra quelli che ha svolto un’azione peggiorativa del testo”, accusa Adriano Zaccagnini, deputato di Sinistra italiana, in un clima che sembra già di campagna elettorale nella Capitale. “Al di là dei singoli nomi, le resistenze arrivano quindi da quei settori del Pd, all’interno del quale vige l’ideologia dell’urbanistica come espansione di nuovi edifici”, aggiunge l’esponente di Si. Morassut, contattato da La Notizia, replica con tono secco: “Se vengono mossi dei rilievi alla mia attività in commissione, devono indicarmi con esattezza quali sono gli emendamenti contestati. Altrimenti sono parole inutili”. Tuttavia, nella maggioranza le tensioni sono traversali, a cominciare da Area popolare (Ncd e Udc), che non vede di buon occhio la norma: la motivazione è legata alla reazione del mercato edilizio. “C’è chi sta parlando di un blocco immediato di tutte le opere in corso. Si tratta di una cosa falsa, visto che ci sono numerose deroghe incluse nella proposta”, afferma Massimo De Rosa, deputato del Movimento 5 Stelle, che ritiene blando il provvedimento. Anche in Scelta civica ci sono più sfaccettature: Catania è il principale sponsor, mentre il collega di partito Salvatore Matarrese è su posizioni diverse. “Bisogna capire che la riqualificazione crea posti di lavoro. Ma nella maggioranza prevalgono vecchie logiche. Vogliamo che esca allo scoperto in Aula”, rilancia De Rosa.

GENESI – La vicenda inizia anni fa. Mario Catania, all’epoca ministro delle Politiche agricole nel governo Monti, aveva depositato un disegno di legge di iniziativa governativa che puntava a contrastare la cementificazione; scegliendo la strada della riqualificazione delle strutture esistenti. La caduta dell’esecutivo ha stoppato tutto. Dopo le elezioni sono fioccate le iniziative per arrestare il consumo del suolo, con la conseguente individuazione di un ddl base. Ma è cominciata una melina: i pareri del ministero dell’Ambiente sugli emendamenti sono stati formulati con calma, diluendo il dibattito nell’intero 2015. Eppure il rapporto dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) risuonano come un monito: una superficie, grande otto volte la città di Parigi, è stata ‘mangiata’ dal cemento dal 2012 a oggi. I dati raccontano come il suolo sia stato gran parte consumato per infrastrutture (41%), seguito dagli edifici (31%) e dalla nascita di cantiere, miniere e cave (28%). E una legge sembra sempre più necessaria. “Ma – mette in guardia il M5S – non accettiamo compromessi al ribasso pur di far passare un provvedimento di facciata”.

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