Su Green Pass e vaccini, Conte chiede chiarezza a Meloni e Salvini. I sieri “salvano le vite” e tutti i partiti devono “prendere una posizione chiara sulla campagna vaccinale”

I sieri "salvano le vite" e tutti i partiti devono "prendere una posizione chiara sulla campagna vaccinale".

Su Green Pass e vaccini, Conte chiede chiarezza a Meloni e Salvini. I sieri “salvano le vite” e tutti i partiti devono “prendere una posizione chiara sulla campagna vaccinale”

“L’importante è che le forze politiche tutte, senza distinzione di colore, non solo quelle che hanno assunto una responsabilità di potere di governo, ma anche gli altri che sono all’opposizione come FdI, prendano posizione chiare sulla campagna vaccinale, perché il vaccino salva le vite. Dobbiamo partire da questo presupposto e se abbiamo questo presupposto dobbiamo completare la campagna vaccinale”. Così il presidente del M5S, Giuseppe Conte, a San Nicando Garganico in provincia di Foggia, per un incontro elettorale.

“Completare la campagna vaccinale è la ragione per cui noi appoggiamo e sosteniamo anche queste ultime misure, perché in questo momento il Green Pass, lo dimostrano anche gli incrementi dei numeri dei vaccinati, è lo strumento per perseguire la sicurezza sociale e sanitaria del Paese”, ha aggiunto.

“Il problema vero è che anche in questa fase di Governo noi stiamo lavorando con la Lega, però la Lega deve essere anche conseguente. Quando ci si assume una responsabilità di Governo, poi evidentemente bisogna lavorare nell’interesse non di bottega, di un tornaconto personale di partito, ma nell’interesse del Paese”.

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Una posizione, quella dell’ex premier, che non sorprende viste le riluttanze che in tema di Green Pass provengono da Fratelli d’Italia e dalla Lega. Ma se per il partito di Giorgia Meloni la posizione è netta e tutto sommato condivisa, è all’interno del Carroccio dove borbottii e mal di pancia si fanno sempre più rumorosi.

Che le cose stiano così appare evidente dalle dichiarazioni di Giancarlo Giorgetti fatte oggi al Micam, alla Fiera di Milano. “Le decisioni difficili assunte dal governo, come l’obbligo del Green pass sui luoghi di lavoro, sono volte non a limitare la libertà, ma ad aumentare la libertà e l’incontro. Abbiamo fatto queste misure per riaprire”.

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Un intervento con cui il ministro dello Sviluppo economico ha nuovamente preso le distanze da Matteo Salvini che, come noto, ha spesso e volentieri detto di voler rivedere – e magari cancellare – il certificato verde. Il tutto prima di doversi piegare all’ala governista del proprio partito che, pochi giorni fa, ha partecipato a dare il via libera nel Cdm all’estensione del Green Pass per lavoratori pubblici e privati.

Proprio in quell’occasione Salvini ha tentato, in modo maldestro, di spiegare quella che è apparsa come una sua sconfitta personale. “Se l’estensione Green è una sconfitta della Lega? No, giudico una vittoria dell’Italia quella che stiamo avendo contro il Covid, con tutta la scaramanzia del caso”. “La Lega è riuscita a evitare quello verso cui qualcuno voleva andare: l’obbligo vaccinale di massa” aveva dichiarato il leader del Carroccio paventando un’eventualità di imporre l’obbligo vaccinale che, in realtà, al momento non è nei progetti della maggioranza.

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