Gruppo Wagner in rivolta contro Putin e la Russia: chi sono e perché minacciano una guerra civile

Gruppo Wagner rappresenta una milizia di mercenari indipendenti che per anni sono stati al servizio del ministro della Difesa della Russia.

Gruppo Wagner in rivolta contro Putin e la Russia: chi sono e perché minacciano una guerra civile

Gruppo Wagner rappresenta una milizia di mercenari indipendenti che ha deciso di andare contro i vertici militari e politici della Russia. Dunque, la malizia minaccia una guerra civile e un colpo di Stato.

Gruppo Wagner in rivolta contro Putin e la Russia: chi sono

Il gruppo Wagner si è rivoltato contro la Russia e i suoi vertici militari. Si tratta di una milizia di mercenari indipendenti che però, secondo diverse fonti, dalla loro nascita sono stati legati direttamente al ministro della Difesa russo. Sono molto noti nella politica militare internazionale. Ad esempio il presidente francese Macron parlò di loro in questo modo: “Si tratta di un gruppo di mercenari criminali, così vanno oggettivamente chiamati, il cui ruolo e scopo è proteggere regimi vacillanti e golpisti“.

Il gruppo è composto da circa 6mila mercenari e per la prima volta sono stati impegnati dalla Russia nella  guerra del Donbass, tra il 2014 e 2015, in sostegno alle forze separatiste nel Donetsk e Lugansk. Poi la milizia ha combattuto in Libia, Siria, Mali, fino alla guerra in Ucraina iniziata nel 2022. Il gruppo sarebbe composto da ex poliziotti e militari russi finiti poi per qualche motivo in carcere. Secondo Repubblica sarebbero sì mercenari senza scrupoli, cui Mosca lascerebbe spesso fare soprattutto il lavoro sporco.  Tuttavia sui numeri non si hanno dati certi. Siamo 25mila pronti a morire. Non è un colpo di Stato ma una marcia della giustizia“, ha dichiarato il  capo dei mercenari Wagner Yevgeny Prigozhin.

Perché minacciano una guerra civile

Finora era considerato il cane da guardia di Vladimir Putin. Ora, però, le cose sono cambiate: è infatti il capo dei mercenari della Wagner, Yevgeny Prigozhin, a guidare la rivolta contro il presidente russo e contro l’esercito di Mosca. Prigozhin ha lanciato un appello per fermare i capi delle forze armate russe dopo aver detto che le truppe hanno bombardato gli accampamenti dei suoi combattenti. Prigozhin ha voluto rispondere anche all’intervento di Putin in diretta televisiva definendo i componenti del gruppo come dei traditori del Paese. “Nessuno si costituirà su richiesta del presidente”, “non vogliamo che il Paese continui a vivere nella corruzione e nella menzogna”, ha detto Prigozhin, “siamo patrioti, e quelli che sono contro di noi sono quelli che si sono riuniti attorno ai bastardi”. 

Prigozhin ha fatto sapere di aver preso il controllo della città russa di Rostov e di essere intenzionato ad arrivare fino a Mosca se se il ministro della Difesa, Sergei Shoigu e il generale Valery Gerasimov, non accetteranno di incontrarlo. “Siamo arrivati qui, vogliamo vedere il capo di Stato Maggiore e Shoigu. Se non vengono, bloccheremo la città di Rostov e ci dirigeremo verso Mosca”, ha detto Yevgeny Prigozhin in un messaggio audio da Rostov. “Perché il Paese ci sostiene? Perché marciamo per la giustizia”, ha detto il capo dei miliziani in un messaggio audio su Telegram. “Siamo entrati a Rostov e, senza sparare un solo colpo, abbiamo preso l’edificio del quartier generale”, ha aggiunto.

L’avanzata verso Mosca

Dunque, il gruppo dei mercenari vuole colpire al cuore del potere militare e politico russo. Aggiornamenti sulla loro avanzata arrivano anche dall’Ucraina. “Le forze del Gruppo Wagner hanno aggirato Voronezh e si sono dirette verso Mosca, spazzando via tutto ciò che trovavano sul loro cammino. Il tempo stimato di avvicinamento a Mosca della colonna Wagner è di 20-21 ore. Non si sa chi sia alla testa della colonna e se lo stesso terrorista Prigozhin ne faccia parte”. Lo scrive su Twitter Anton Gerashchenko, consigliere del ministro degli Affari interni dell’Ucraina. Mentre su Telegram, dall’ex agente dei servizi segreti russi Igor Girkin, uno dei comandanti dell’invasione del Donbass del 2014: “Gli insorti hanno superato Voronezh e stanno avanzando nella regione di Lipeck. Si vantano di aver abbattuto avamposti avanzati della ‘Rosgvardiya’ (la Guardia nazionale russa ndr) e di aver preso trofei”, scrive.