Guerra Ucraina, quando finirà e possibili soluzioni: i 5 scenari

Guerra in Ucraina: quando finirà il conflitto tra Mosca e Kiev? Quali sono i cinque scenari plausibili sulla fine delle ostilità?

Guerra Ucraina, quando finirà e possibili soluzioni: i 5 scenari

Guerra in Ucraina: quando finirà il conflitto armato nel Paese? Mentre le notizie che provengono dalle aree interessate dai combattimenti tra la resistenza ucraina e l’offensiva russa si fanno sempre più articolate e complesse, aumentano gli interrogativi sulla durata delle ostilità. In questo contesto, sono almeno cinque gli scenari possibili sulla conclusione della guerra.

Guerra Ucraina, quando finirà e possibili soluzioni: i 5 scenari

Guerra lampo

Il primo scenario plausibile per la fine della guerra in Ucraina coincide con il quadro che era stato presentato con lo scoppio del conflitto: la guerra lampo. Per mettere in atto la strategia, la Russia dovrebbe superare l’impasse che sta caratterizzando l’avanzata delle sue truppe e intensificare le sue operazioni militari, sfruttando in modo intensivo artiglieria pesante e attacchi missilistici sull’intera Ucraina.

Dopo aver interrotto le reti di comunicazione e le forniture energetiche, il numero di morti tra i civili aumenterebbe in modo esponenziale a causa dei bombardamenti. Kiev, nonostante la strenua resistenza, sarebbe costretta ad annunciare la resa in pochi giorni.

Caduta Kiev e destituito il Governo Zelensky, Putin avrebbe la possibilità di instaurare un regime filorusso e di mettere al potere un leader di sua scelta come Viktor Yanukovich. L’Ucraina, quindi, diventerebbe una sorta di nuova Bielorussia mentre l’attuale presidente Volodymyr Zelensky verrebbe ucciso o sarebbe costretto a fuggire all’estero e lavorare per ricostruire un governo dall’esilio.

Guerra lunga

Il secondo scenario, che è anche quello più realistico, riguarda l’ipotesi di una guerra lunga. Proprio come sta accadendo, questa ipotesi prevede che le truppe russe rimangano bloccate, impossibilitate ad avanzare verso Kiev e, come riportano alcuni analisti, in difficoltà nel superare il fango che si è accumulato alle porte della capitale ucraina.

Il lungo assedio costringerebbe Kiev a dover resistere per settimane mentre gli avversari continuerebbero a espugnare le principali città ucraine. Nel frattempo, però, il Paese guidato dal presidente Zelensky proseguirebbe nella sua resistenza, beneficiando dell’aiuto di civili e volontari che ingrosserebbero le file dell’esercito mentre la NATO e l’UE invierebbero armi e rifornimenti.

Infine, le forze russe sarebbero costrette a lasciare l’Ucraina dopo anni di ostilità senza essere riuscite a raggiungere il proprio obiettivo.

Terza guerra mondiale

Il terzo e più temibile scenario riguarda lo scoppio di una guerra che coinvolga anche altri Paesi dell’Europa. Dopo l’Ucraina, infatti, Putin potrebbe decidere di invadere altri Paesi che un tempo erano compresi nei confini dell’Impero russo. È il caso, ad esempio, di Moldavia e Georgia che, proprio come Kiev, non fanno parte della NATO.

In questa ipotesi, dichiarando che le armi destinate all’esercito ucraino rappresentano un atto di aggressione contro la Russia, il Cremlino potrebbe decidere di dichiarare guerra e inviare truppe nei Paesi Baltici come Estonia, Lettonia e Lituania, creando un contatto con l’enclave di Kaliningrad.

A questo punto, un conflitto tra Mosca e la NATO sarebbe praticamente inevitabile, ai sensi dell’art. 5 dello statuto dell’Alleanza Atlantica.

Soluzione diplomatica e fine delle ostilità

Quarto scenario: è ancora possibile una soluzione diplomatica del conflitto? Al momento, l’ipotesi è molto improbabile ma i leader internazionali non hanno ancora perso le speranze. Lo dimostrano, infatti, i continui colloqui telefonici che si stanno susseguendo tra Putin e i leader europei come il presidente francese Emmanuel Macron o il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Anche la Turchia si è offerta come mediatrice nella speranza di poter giungere a una soluzione pacifica mentre la Cina sta ripetutamente invitando il Cremlino a lavorare a un compromesso, minacciando di non acquistare più il gas e il petrolio russi se non metterà in atto una de-escalation.

In questo contesto, l’Ucraina dovrebbe acconsentire un compromesso politico, accettando la sovranità russa in Crimea e Donbass nel caso in cui Mosca riconoscesse l’indipendenza di Kiev e le sue mire europeiste.

Golpe in Russia, estromissione di Putin e conclusione della guerra in Ucraina

Il quinto e ultimo scenario auspicato dall’Occidente riguarda la possibilità di un “probabile cambio di regime a Mosca come a Kiev”. È l’ipotesi profilata dal professore emerito di studi sulla guerra al King’s College di Londra, sir Lawrence Freedman.

In questo caso, con il procedere disastroso della guerra in Ucraina per la Russia e l’incremento delle morti tra i soldati, Putin si ritroverebbe a perdere totalmente il suo consenso popolare mentre l’economia continuerebbe a essere sempre più compromessa a causa delle sanzioni occidentali. Pertanto, si svilupperebbe non solo una rivolta popolare ma anche un colpo di stato che porterebbe all’estromissione di Putin. Un simile scenario è avvalorato dal crescente disappunto che sta travolgendo non solo la popolazione russa ma anche gli oligarchi.