Guerra Ucraina Russia, perché? Tutti i motivi

Guerra Russia Ucraina, perché è scoppiata e quali sono i motivi del conflitto che stanno travolgendo le due Nazioni?

Guerra Ucraina Russia, perché? Tutti i motivi

Guerra Russia Ucraina, perché è scoppiata e quali sono i motivi del conflitto che stanno travolgendo le due Nazioni? Tutto quello che c’è da sapere sul conflitto russo-ucraino.

Guerra Ucraina Russia, perché? Tutti i motivi

Nella notte tra mercoledì 23 e giovedì 24 febbraio, il presidente Vladimir Putin ha autorizzato l’invasione dell’Ucraina, dopo giorni di tensioni. Il conflitto armato che sta coinvolgendo i due Paesi e che si è acuito nel corso delle ultime settimane si è innescato nel momento in cui il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato di voler far aderire la Nazione alla NATO mentre il presidente Putin ha deciso di riconoscere con apposito decreto le Repubbliche popolari di Donetsk e di Lugansk, autoproclamate dai separatisti filorussi nella regione ucraina del Donbass.

La situazione, tuttavia, è molto più complessa e ha radici molto profonde: le origini delle tensioni tra Russia e Ucraina, infatti, risalgono al 2014 e riguardano questioni geopolitiche.

Questione geopolitica: indipendenza dell’Ucraina e pretese del Cremlino

Da un punto di vista prettamente geopolitico, l’Ucraina è una Nazione eterogenia sia per la sua storia che per la sua lingua e la sua religione. Nel Paese, sono evidenti le differenze che sussistono tra Est e Ovest, a maggioranza cattolica. Per anni, lo Stato ha gravitato nell’orbita sovietica fino a ottenere l’indipendenza nel 1991: la misura includeva anche la Crimea.

Dopo aver ottenuto l’indipendenza, tuttavia, la stabilità sociale e politica dell’Ucraina si è subito mostrata estremamente fragile e, con l’avvento del nuovo Millennio, hanno cominciato a fare capolino spaccature sostanziali che hanno contrapposto tra loro i sostenitori dell’avvicinamento del Paese all’UE e all’Occidente e i sostenitori dello storico legame con la Russia. Le fazioni filorusse, in particolare, si sono concentrate nelle aree situate nel sud-est del Paese ossia nella regione del Donabass. In questa regione, sono state istituite le due Repubbliche popolari di Donetsk e di Lugansk, luoghi nei quali si continua a parlare il russo come prima lingua.

Alle tensioni che da anni caratterizzano la parte occidentale e orientale della Nazione, si uniscono le dichiarazioni del presidente russo Putin, secondo il quale l’Ucraina non esiste come Stato a sé stante ma soltanto come parte della Russia, al pari della Crimea.

2014: governo filoccidentale in Ucraina e acuirsi delle tensioni nel Donbass

L’acuirsi delle tensioni tra Russia e Ucraina è cominciato nel febbraio 2014, quando il popolo ucraino ha allontanato l’ex presidente filorusso Viktor Yanukovich, dando vita a un Governo ad interim filoerupoeo che non venne riconosciuto da Mosca. All’epoca dei fatti, il presidente Putin rispose immediatamente al popolo ucraino, annettendo la penisola della Crimea e sfruttando l’appoggio dei separatisti filorussi del Donbass. Già in questa circostanza, il Cremlino dimostrò le proprie convinzioni rispetto al “diritto storico” di Mosca sull’Ucraina.

Nel 2014, inoltre, migliaia di cittadini filorussi hanno organizzato manifestazioni e proteste a Donetsk per ribellarsi al Governo filoccidentale di Kiev. Le agitazioni nel Donbass portarono alla proclamazione della Repubblica popolare di Donetsk. In seguito all’elezione del presidente ucraino Pietro Poroschenko, tuttavia, il nuovo Governo promosse un’operazione antiterrorista (ATO) per riprendere il controllo delle città insorte nella regione situata nel sud-est del Paese ed espugnate dai separatisti.

Lo stato di guerriglia si protrasse fino al 2015 e si concluse con i cosiddetti (e frequentemente citati nelle ultime ore) accordi di Minsk 2. Con gli accordi, si decise di attuare il cessate il fuoco che, però, non è mai stato rispettato fino in fondo. Nell’agosto 2021, infatti, l’OSCE ha segnalato 1761 esplosioni causate da bombe di artiglierie e mortai nel Donbass.

Ruolo della NATO nella guerra tra Russia e Ucraina

Nel frattempo, già a partire dal 2008, e quindi prima dell’avvento del Governo filoccidentale in Ucraina che ha suscitato l’ira del Cremlino, l’Ucraina sta tentando di entrare a far parte della NATO. L’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord, tuttavia, non può accettare nuovi membri che risultino essere coinvolti in conflitti. Inoltre, per essere riconosciuta dalla NATO, la Nazione dovrebbe anche lottare contro la corruzione e promuovere un radicale percorso di riforme politiche e militari.

Nonostante l’ingresso dell’Ucraina nella NATO risulti a tutt’oggi molto improbabile e lontano, la Russia reputa una simile eventualità come una minaccia. Il Cremlino, infatti, considera l’espansione dell’organizzazione nell’est dell’Europa come uno stratagemma dei Paesi occidentali e degli Stati Uniti d’America per installare basi militari e radar in Ucraina, corredati di ricettori antimissili affini a quelli già introdotti in Polonia e Romania. L’ipotesi minerebbe la sfera d’influenza della Russia nell’area e, di conseguenza, Putin sta lottando in ogni modo affinché la NATO rinuncia alle sue mire in Europa orientale.