I fratelli accusati dell’omicidio di Willy Monteiro al gip: “Non lo abbiamo toccato, respingiamo ogni accusa”. Conte chiama i genitori del 21enne

“Non lo abbiamo toccato, respingiamo ogni accusa. Siamo interventi per dividere una rissa. Abbiamo visto un parapiglia e siamo arrivati”. E’ quanto hanno Marco e Gabriele Bianchi, i due fratelli di Artena, in provincia di Roma, nel corso dell’interrogatorio di convalida dell’arresto per l’omicidio del 21enne Willy Monteiro Duarte, avvenuto sabato notte a Colleferro.

“Sono rimasto fortemente colpito, anche scioccato, mi rendo conto che è una parola forte dalla vicenda di Willy. Ecco perché ho preferito prima parlare con i genitori del ragazzo, e poi rilasciare dichiarazioni” ha detto il premier Giuseppe Conte. “Li ho chiamati, l’ho fatto in punta di piedi – ha aggiunto il premier – perché non volevo essere invasivo in un momento di estremo dolore, pur facendo sentire la vicinanza del Governo. Ho sentito un padre molto provato”.

“Non spetta a me farmi carico delle investigazioni giudiziarie – ha detto ancora Conte -, se ci sarà o meno l’aggravante razziale lo decideranno i magistrati e affido all’autorità italiana il compito di stabilire le responsabilità e le giuste condanne. Ma fermiamoci un attimo tutti a riflettere. Cosa diremo ai nostri figli? Io ho un figlio di 13 anni, cosa gli dirò? Di non intervenire se vede una lite? Che cieca violenza si è scatenata nei confronti di un ragazzo che è intervenuto per sedare una lite? Interroghiamoci su questo”.