I sultani dell’Anas fanno festa

di Stefano Sansonetti

Una cuccagna incredibile. Non c’è niente da fare, all’Anas il festival dei maxistipendi sembra destinato a non esaurirsi mai. Perché alla fine sarà pur vero che il governo targato Matteo Renzi ha introdotto l’ormai sin troppo famoso tetto dei 240 mila euro ai compensi, ma tra decorrenza della legge e cavilli vari ci sono “oasi” dove si continua a intascare di tutto di più. Basta farsi un viaggio nell’elenco dei 187 dirigenti dell’Anas, la società del Tesoro che gestisce la rete stradale e autostradale. Accanto a ogni nome, come esigono le norme sulla trasparenza, sono riportati gli emolumenti. E spuntano cifre a dir poco pesanti. Ma soprattutto sorprende la “bravura” dei dirigenti della società guidata da Pietro Ciucci, dal momento che quasi tutti hanno incassato ricche “retribuzioni per obiettivi”.

I CASI
Si prenda Stefano Granati, condirettore generale amministrazione, finanza e sistemi. Per lui è prevista una retribuzione annua lorda di 304.635 euro a cui si aggiunge una “retribuzione per obiettivi” di 106.475. Il totale fa 411.110 euro. Nel ruolo di condirettore generale tecnico troviamo Alfredo Bajo, che vanta una retribuzione annua lorda di 247.093 euro e una per obiettivi di 61.533. Per un totale di 308.626. Ancora, il condirettore generale legale e patrimonio, Leopoldo Luigi Conforti, somma una retribuzione lorda di 200 mila euro a un compenso per obiettivi di 54.369. In tutto sono 254.369 euro. E che dire di Giuseppe Scanni, direttore centrale relazioni esterne e rapporti istituzionali? Alla retribuzione lorda di 191.449 euro ne aggiunge una per obiettivi di 52.871, per un totale di 244.320. Come si vede, si tratta di stipendi complessivi che superano i 240 mila euro di tetto. Il fatto è, come ha spiegato l’Anas a La Notizia, che si tratta dei compensi relativi al 2013, relativi quindi a una fase precedente all’introduzione del tetto. Di sicuro stupisce l’entità e la frequenza delle retribuzioni per obiettivi dei dirigenti che guadagnano “di meno”. Pierluigi De Marinis, direttore centrale sistemi informativi, incassa una retribuzione lorda di 163.612 euro più una per obiettivi di 50.831. Settimio Nucci, direttore centrale finanza strutturata, incamera 161.199 euro più 50.081. Gian Claudio Picardi, direttore centrale legale e contenzioso, somma 169.396 euro di retribuzione lorda a 40.933 di compenso per obiettivi. Possibile che gli obiettivi stessi siano sempre centrati?

LA DIFESA
Sul punto l’Anas fa sapere che i dirigenti in questione hanno incassato “incentivi commisurati al raggiungimento di obiettivi quantitativi e qualitativi concretamente e oggettivamente commisurabili”. Sul superamento del tetto dei 240 mila euro, da parte di chi guadagna di più, la società assicura di aver dato “piena attuazione alle disposizioni di legge vigenti”. Il fatto è, aggiunge l’Anas, che il decreto con il quale è stato introdotto il limite, con decorrenza 1° maggio 2014, prevede l’applicazione del tetto “esclusivamente ai contratti di lavoro stipulati successivamente al 10 dicembre 2010”. Per chi lo ha stipulato prima, se ne deduce, la cuccagna continua.

Twitter: @SSansonetti