Il cambiamento climatico travolge l’Australia. Nel sud-ovest del Paese, a causa delle ingenti piogge che nel giro di 48 ore hanno riversato l’equivalente di quattro mesi di precipitazioni, è scattata l’emergenza inondazioni. Come mostrano foto e filmati pubblicati online, le strade risultano completamente allagate da acqua mista a fango, che minaccia le abitazioni e costringe i residenti a rifugiarsi sui tetti.
A lanciare l’allarme è stato il ministro dei Servizi di emergenza del Nuovo Galles del Sud, Jihad Dib, secondo cui “la pioggia sta cadendo con violenza e non viene drenata, in parte perché il terreno è saturo e in parte perché i fiumi sono ancora in piena”. Sempre secondo il ministro, quanto sta accadendo è un chiaro segno del cambiamento climatico in atto, con fenomeni atmosferici estremi che diventeranno sempre più comuni e diffusi.
Il cambiamento climatico mette in ginocchio l’Australia: in 48 ore di pioggia, città allagate e cittadini costretti a rifugiarsi sui tetti
Le autorità australiane segnalano le maggiori criticità nella città di Taree, a circa 300 chilometri da Sydney, dove in due giorni sono caduti almeno 415 millimetri di pioggia, equivalenti a quanto si accumula mediamente nel corso di oltre quattro mesi di precipitazioni. Precipitazioni record che, sempre secondo quanto riportano i media locali, hanno di fatto isolato la cifra record di 16mila persone che sono tutt’ora in attesa dei soccorritori.
A causa delle precipitazioni, purtroppo ancora in corso, il livello del fiume Taree ha superato il record stabilito nel 1929, ossia quasi un secolo fa, quando aveva raggiunto i 6,3 metri. La situazione è aggravata dal fatto che l’emergenza non sembra destinata a rientrare a breve: secondo le autorità, sono attese ulteriori piogge intense e continue, che dovrebbero proseguire per almeno altre 48 ore e soltanto dopo questo periodo, salvo sorprese, l’emergenza attualmente in corso potrà finalmente rientrare.