Il Governo alza la guardia. Protezione civile in campo per l’emergenza Coronavirus. Di Maio al lavoro per il rimpatrio degli italiani bloccati in Cina. Salvini s’improvvisa virologo e specula sulla paura

E’ la prima volta che l’Italia decreta lo stato d’emergenza per rischi sanitari legati alla diffusione di un virus. La decisione arriva col Consiglio dei ministri convocato ieri mattina dopo i primi due casi conclamati di coronavirus a Roma (leggi l’articolo). Vengono stanziati 5 milioni di euro. Nel 2003, per la Sars, il governo nominò l’allora capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, commissario straordinario per l’emergenza. A svolgere questo ruolo adesso sarà Angelo Borrelli. Ad annunciarlo il premier al termine di una riunione nella sede della Protezione civile. Il governo garantisce che sono state prese tutte le precauzioni possibili, anzi l’Italia su questo fa scuola, e invita alla tranquillità. “La situazione è sotto controllo. Non c’è motivo di suscitare allarme e panico. Il Paese, il sistema Italia ha adottato una linea di prevenzione e di precauzione con la soglia più elevata in Europa”, dice Giuseppe Conte.

“Le misure assunte sono di carattere precauzionale e collocano l’Italia al più alto livello di cautela sul piano internazionale”, conferma il ministro della Salute Roberto Speranza. Il governo parla all’unisono: “L’Italia è al più alto livello di cautela in Europa”, ribadisce il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. Che annuncia l’arrivo per lunedì, con un volo militare, di circa 70-80 italiani, che sono a Wuhan, focolaio dell’epidemia. Saranno portati in una struttura idonea dove sarà avviato il protocollo sanitario. Per gestire l’emergenza è prevista la creazione di una Unità operativa speciale. Che si farà carico di tre questioni: far rientrare i connazionali presenti in Cina che vogliono tornare in Italia (500 circa avrebbero inoltrato richiesta), occuparsi dei cinesi che sono nel nostro Paese e che anche loro vogliono rientrare, gestire il traffico merci. Ricordiamo che è in vigore il blocco aereo. Di Maio ha specificato che “l’Italia è amica del popolo cinese” e che intende “fornire il supporto necessario” per superare la crisi.

Eppure c’è chi da destra non ce la fa a non cedere alla tentazione di far polemica. “è così che il governo tutela la salute e la sicurezza degli italiani? La Lega, da giorni, chiedeva quarantena, controlli, blocchi e informazioni. Chi ha sbagliato deve pagare”, accusa Matteo Salvini. Governo e forze di maggioranza replicano compatte a polemiche considerate irresponsabili. “Il divieto di traffico aereo ha grandi implicazioni di ordine politico, economico e sociale. Non era assolutamente adottabile prima”, spiega Conte che ricorda come solo qualche giorno fa l’Oms ha dichiarato l’emergenza globale. E aggiunge: “Questo non è il tempo delle polemiche, non accetto assolutamente polemiche politiche. E’ il tempo della responsabilità. Che riguarda in primis il governo e le autorità sanitarie, che deve riguardare le forze di maggioranza ma, se mi permettete, anche le forze di opposizione”.

“Chi specula diffondendo paura non può che essere definito irresponsabile”, dice il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà. “In pochi giorni Salvini è passato da molestatore al citofono a virologo d’assalto. Anche il coronavirus, per la Lega diventa un’occasione per attaccare il governo. Miserabile”, attacca duro il presidente dei senatori Pd Andrea Marcucci. “Il governo si sta comportando bene e in fasi come queste occorre mettere da parte le polemiche. Salvini sceglie la strada dell’irresponsabilità”, dice Matteo Renzi. Tranchant Speranza: “Non inseguo chi intende lucrare politicamente su questa vicenda”.