Il Governo avverte la Germania. L’Italia non è l’hotspot d’Europa. Salvini scrive a Seehofeer: Berlino pensi alle sue navi. Di Maio contro lo show delle Ong sulla pelle dei migranti

E’ “necessario ed urgente che la Germania intervenga nei confronti della nave Alan Kurdi e del suo Comandante affinché, nel doveroso esercizio della Vostra e loro responsabilità, sia assicurato alle persone a bordo il rapido sbarco in apposito luogo”. La lettera indirizzata dal ministro dell’Interno italiano, Matteo Salvini, al suo omologo tedesco, Horst Seehofer, in merito alla nave della Ong Sea Eye che ha soccorso 65 persone al largo della Libia, va dritta al punto.

PATTI CHIARI. “L’Italia, pur continuando a rispettare la normativa sovranazionale e a difendere responsabilmente le frontiere europee a beneficio di tutti gli Stati membri dell’Ue – si legge nella missiva – non intende più essere l’unico hotspot dell’Europa”. Quanto basta a riaprire l’irrisolta polemica sulle Ong. Che neppure il vicepremier, Luigi Di Maio è più disposto a tollerare. “Vanno nelle acque Sar libiche prendono delle persone che potrebbero essere salvate dalla marina libica, se le mettono in barca, vengono in Italia e iniziano lo show sulla pelle di questi poveri disperati”, taglia corto il leader M5S. Accendendo un faro, però, anche su un’altra delicata questione. “Dobbiamo anche dirci che nell’ultimo mese sono sbarcate 300 persone, qui stiamo parlando di 50 persone su una barca”, continua il ragionamento di Di Maio.

“Però non ci si può occupare dei migranti solo quando fanno notizia, qui ci sono 54 persone su una barca e ne sono sbarcate 300 nell’ultimo mese, quindi per quanto mi riguarda dobbiamo lavorare sempre a difendere i confini e non solo quando ci sono le Ong – prosegue lanciando una mezza frecciata al sua pari grado della Lega – mi sono un po’ stancato di sentire parlare di Ong e di questioni legate a Ong che vogliono entrare nelle nostre acque quando potrebbero andare a Malta, quando invece in Italia abbiamo ancora un grosso problema di imprese e di lavoro, che stiamo affrontando”. Parole chiare, che non risparmiano neppure un’ultima bordata contro il Partito democratico alle prese con l’ennesima rissa scatenata dalla lettera a Repubblica con la quale l’ex segretario Matteo Renzi ha messo sotto accusa le politiche migratorie del Governo Gentiloni – leggi l’ex ministro dell’Interno, Marco Minniti – scatenando una vera e propria resa dei conti interna. “I parlamentari del Pd stanno già mettendo il costume per tornare su quest’altra nave”, ironizza il ministro Di Maio.

ULTIMA FRONTIERA. Da Lampedusa, estremità Sud del Paese, a Trieste, capo estremo del Nord-Est, continua a tenere banco anche l’ipotesi di chiudere il confine verso i Balcani. “Ho sentito che qualcuno nei giorni scorsi proponeva quello che stanno attuando la Francia e l’Austria, cioè la sospensione di Schengen. Speriamo di non dover arrivare a tanto”, avverte Salvini. Non certo un arretramento rispetto all’idea di installare barriere anti-migranti e sospendere il trattato di Schengen, ma una posizione più cauta, da parte del ministro dell’Interno, circa la possibilità di “sigillare il confine orientale” annunciata nei giorni scorsi.

“Sia la sospensione di Schengen che l’utilizzo di barriere o protezioni fisiche o tecnologiche verranno valutate tra qualche settimana dopo che si vedrà se il pattugliamento misto dei confini sarà stato sufficiente o meno”. Pattugliamento per il quale il Viminale ha inviato a Trieste 40 uomini delle forze dell’ordine in più, tra Polizia, Polizia di frontiera e Strade sicure. “Ho parlato col collega sloveno, cui ho chiesto maggiore sforzo in termini di uomini e mezzi per le pattuglie congiunte – conferma Salvini-. Ho parlato con il collega croato, cui ho chiesto maggiore sforzo per il controllo della frontiera sud, con la Bosnia”. I risultati si valuteranno poi.