Il governo strizza l’occhio all’evasione: in arrivo sanatoria per i commercianti non in regola con fatture e scontrini

Nel dl Energia è prevista una sanatoria per i commercianti non in regola con fatture e scontrini: il governo strizza l'occhio all'evasione.

Il governo strizza l’occhio all’evasione: in arrivo sanatoria per i commercianti non in regola con fatture e scontrini

Commettere violazioni su scontrini, ricevute fiscali e fatture non è poi così grave. Tanto ci pensa lo Stato, ovvero il governo delle destre, a sistemare tutto con una bella sanatoria che strizza l’occhio all’evasione. Nelle ultime ore si è fatta largo l’ipotesi di uno sconto generoso per i commercianti che hanno commesso violazioni di questo tipo.

La norma potrebbe entrare nel prossimo provvedimento su bollette e benzina ed è già prevista all’interno della bozza del decreto Energia atteso lunedì in Consiglio dei ministri. Lo sconto sarà di 1/18 del minimo edittale, ovvero la cifra più bassa, e non inferiore a duemila euro. 

Si prevede una sanatoria per i commercianti e per i titolari di altre attività, come alberghi e ristoranti, che decideranno di regolarizzare la propria posizione con il Fisco. 

La sanatoria per i commercianti su scontrini e fatture

L’articolo 8, che contiene la norma, parla di emersione. Si tratta della certificazione dei corrispettivi, ovvero le somme che devono essere trasmesse all’Agenzia delle Entrate sotto forma di documento commerciale. Ciò che dal luglio 2019 ha praticamente rimpiazzato gli scontrini e le ricevute fiscali. 

Verranno, quindi, abbonate delle violazioni in cambio di una piccola multa. Parliamo di infrazioni riguardanti la mancata memorizzazione dei corrispettivi (cioè scontrini e fatture non emesse) o la trasmissione infedele alle Entrate, come nei casi di documenti che non sono fedeli al reale incasso del commerciante. 

La sanatoria riguarderà tutte le violazioni commesse tra il primo gennaio del 2022 e il 30 giugno del 2023: ci sarà tempo fino al 15 dicembre per sanarle. A questo si dovrebbe aggiungere un’altra norma, sempre nel stesso decreto: parliamo della proroga dal 30 settembre al 15 novembre del versamento dell’imposta sostitutiva (del 26%) sulle criptovalute. Una misura che può servire per far cassa in vista della manovra. Così come altre sanatorie e condoni che il governo sta studiando per fare cassa.