Il Pagellone. Da Allegri a Higuain fino a Berlusconi e Mancini. Ecco i voti sui protagonisti della Serie A

Il campionato è appena terminato. Quest'anno la Serie A ha regalato tante emozioni. La Notizia ha messo i voti ai migliori e ai peggiori da Higuain al Milan

Il campionato è appena terminato. Quest’anno, come al solito e forse più del solito, la Serie A ha regalato tante emozioni. La Notizia ha messo i voti ai migliori e ai peggiori del campionato. Dite anche voi la vostra. Intanto leggete la nostra personale classifica:

MASSIMILIANO ALLEGRI – Inutile dire che il vero vincitore del campionato appena concluso è lui. Il conte Max ha dimostrato di essere uno dei migliori tecnici italiani, secondo forse solo a Carlo Ancelotti. Partito con i peggiori auspici dopo che la Juventus ha smantellato la squadra (con le partenze di Pirlo, Vidal e Tevez), Allegri è riuscito a ricompattare la squadra, a dargli animo, a rinvigorirla. E alla fine è riuscito nell’impresa impossibile di recuperare punti e di uccidere il campionato dopo la vittoria con la diretta contendente, il Napoli. Ottia prestazione anche in Champions. Se non fosse stato per qualche errore arbitrale di troppo, avrebbe avuto qualche voce in più anche in Champions. VOTO – 9,5

GONZALO HIGUAIN – Non ci sono parole dopo il record battuto. E soprattutto per come il Pipita l’ha battuto. Un goal clamoroso, il terzo confezionato contro il Frosinone. Non c’è dubbio sia il miglior bomber in circolazione. In Italia e nel resto d’Europa e del mondo. VOTO – 9

MAURIZIO SARRI – L’allenatore operaio ha dimostrato classe ed eleganza nel gioco fuori dal comune. Il Napoli, per gran parte del campionato, è stata la squadra che ha espresso il miglior calcio in Serie A. Non è un caso che lo stesso Higuain ha ammesso che l’influenza di Sarri sia stata determinante per il suo exploit. A parte quella macchia del “gay” a Mancini, la stagione di Sarri è a dir poco da incorniciare. VOTO – 8,5

EUSEBIO DI FRANCESCO – Dopo il campionato di Juve e Napoli, è il Sassuolo ad aver giustamente ragione di festeggiare. L’impresa di mister Di Francesco non ha eguali. E ora gran parte dei tifosi italiani (milanisti esclusi, of course) fanno il tifo per la Juventus, affinché il Sassuolo possa approdare in Europa League. Sarebbe un giusto tributo a una squadra di provincia (nonostante il patron sia l’ex presidente di Confindustria) che ha faticato tanto e bene, sotto la guida di un grande allenatore. VOTO – 8

ROBERTO MANCINI – Forse la chioma gli sarà andato troppo davanti agli occhi per rendersi conto che la sua, aldilà del pur discreto risultato, è stata una stagione decisamente al di sotto delle aspettative. Quasi campioni d’inverno dopo una marea di partite vinte sul filo del rasoio non dimostrando mai di avere un gioco fisso e stabile, l’Inter è poi crollata nella fase di ritorno. Mai uno schieramento fisso, continui cambi di giocatori e di modulo. Mancini, insomma, ha dimostrato di non aver mai avuto, di fatto, un’idea chiara di come doveva essere la sua Inter. Eternamente insoddisfatto, a un certo punto i suoi stessi giocatori l’hanno abbandonato. Forse più spaesati che delusi. VOTO – 5

MARIO BALOTELLI – Inesistente. Esattamente come il suo Milan. VOTO – NON CLASSIFICATO

GIANLUIGI BUFFON – Ancora una volta il portierone della Juventus ha dimostrato di essere il numero uno in assoluto. Dopo un inizio in sordina (come del resto tutta la squadra), per ammissione degli stessi giocatori della Juventus è stato lui a suonare la carica e a stimolare i compagni di squadra più giovane. Un leader indiscusso che ha dimostrato anche di essere il numero uno tra i pali, con parate incredibili (spettacolare, su tutte, quella su Balotelli in campionato). Meritatissimo il record di minuti con la porta imbattuta. VOTO – 8

LUCIANO SPALLETTI – Proprio vero: certi amori non finiscono mai. E così è bastato che Spalletti tornasse sotto il Cupolone per rinvigorire una squadra che si era avviata lungo la strada della perdizione. Subito gioco, forza, grinta. E la Roma ha subito ristabilito le gerarchie, addirittura andando a un passo dal sorpasso al Napoli. Unica macchia: i bisticci continui con l’intoccabile capitano, Francesco Totti. Un particolare non da poco per tutti i supporters romanisti. Ma, nonostante questo, è impossibile anche per loro non riconoscere l’apporto del tecnico nella personale remuntada giallorossa. Resta però il dilemma: perché mai la cavalcata del ritorno non è stata possibile anche con Rudi Garcia? Che i giocatori volessero che il mister francese andasse via, pare ormai una certezza. Non sarebbe però convenuto parlare con la dirigenza piuttosto che buttare via un campionato e la possibilità di vincere il titolo? Ai posteri l’ardua sentenza. Per questo VOTO ROMA CON GARCIA 4

FRANCESCO TOTTIUn capitano, c’è solo un capitano. Eroe. Unico. Capace di far la differenza anche in un solo minuto, anche con un solo pallone giocabile. In mezzo a mille polemiche, al centro di critiche provenienti (inspiegabilmente) dalla stesso dirigenza o dal suo stesso staff, Francesco Totti ha avuto sempre dalla sua l’impressionante tifo giallorosso. E a ragione. Nelle ultime partite ogni qualvolta è stato chiamato in causa, ha sempre fatto la differenza. Ora con giocate spettacolari, ora con assist non umani, ora con goal incredibili. Una favola da film quello accaduto contro il Torino. Due goal in due minuti. Il coronamento di una stagione che, solo in pochi minuti, ha reso Totti protagonista. Ancora una volta. VOTO – 7,5

SILVIO BERLUSCONI – Disastro totale. Non c’è altro modo per descrivere una stagione che più fallimentare non si può. Sotto il profilo societario (si è capito che fa la cordata cinese?), dirigenziale (scellerata la decisione di mandar via Siniša Mihajlović, che intanto stava raccogliendo discreti risultati. Senza dimenticare che è merito suo la finale di Coppa Italia) e propriamente agonistico (inutile commentare…). E non si può non constatare che che il primo responsabile di questo tracollo, sia proprio lui, il presidente Silvio Berlusconi. Per tutto l’anno si sono rincorse voci su un suo possibile passo indietro o totale cessione. Voci mai confermate, ma certo è che il Milan non sia più tra i primi pensieri del Cavaliere. Tanto vale, a questo punto, scendere dal cavallo rossonero. VOTO – 1

MAURIZIO ZAMPARINI – Inutile commentare le gesta folli del “Zampa”. Eppure il presidente del Palermo ormai riesce sempre a stupirci (in negativo). Da quando è a Palermo il presidente ha cambiato 57 allenatori. Un record incredibile. Solo questa stagione ne ha cambiati nove, in un valzer senza alcun senso. Da Giuseppe Iachini (quello che è durato di più in assoluto, oltre 700 giorni) a Davide Ballardini, poi Fabio Viviani, poi Giovanni Bosi, poi ancora Gulliermo Schelotto e Giovanni Tedesco. Poi ancora Giovanni Bosi, e ancora Iachini. Infine Walter Novellino e ancora Ballardini. Follia. VOTO – 2 (solo perché il Palermo è riuscito alla fine a salvarsi. Nonostante Zamparini).