Guanciale e pancetta, i manifesti di Letta cucinati sui Social network

Il Pd alla frutta, spernacchiato sul web e privo di proposte politiche. L'unica idea è quella di attaccarsi agli sfondoni delle destre

Guanciale e pancetta, i manifesti di Letta cucinati sui Social network

Spernacchiato sul web per i manifesti elettorali e criticato ferocemente ogni volta che apre bocca. Strano destino quello di Enrico Letta che non riesce a imbroccarne una in questa campagna del Pd dove, più che per le proposte politiche e per l’idea di Paese che ha in mente, sta mettendo in mostra l’incapacità dei dem di raccontare la propria visione dell’Italia che verrà.

Anzi a ben vedere il segretario del Partito democratico, dietro al sorriso beffardo che lo contraddistingue, sembra rassegnato a una sconfitta alle urne che appare inevitabile. E così, probabilmente anche per le diverse sensibilità e per le tensioni interne al Nazzareno che impediscono di scegliere una linea chiara, l’ex premier sembra essere in confusione e si limita a fare il compitino. Da un lato ripesca frasi e pensieri che risalgono al secolo scorso mentre dall’altro riprende quel che dice Giorgia Meloni così da metterla in ridicolo.

Peccato che non si può pensare di vincere le elezioni semplicemente puntando il dito contro l’avversario su ogni tema se poi non si propone una visione alternativa e migliore. Operando in questo modo, infatti, l’elettorato potrà anche essere convinto che Fratelli d’Italia ha detto qualcosa per cui è il caso di storcere la bocca ma almeno ha un’idea a differenza del Partito democratico che si limita a una critica. Cosa ancor più sconcertante è che il Centrosinistra – o almeno ciò che ne rimane – non sembra trovare più di due o tre spunti su cui battere i pugni.

La grande confusione

Così passano le settimane e gli argomenti sono sempre le gli stessi. A riprova di ciò c’è il fatto che Letta un giorno Sì e uno No attacca il Movimento 5 Stelle per aver interrotto l’alleanza giallorossa e aver fatto cadere il governo di Mario Draghi – il tutto senza fare un minimo di mea culpa ammettendo che le colpe non sono tutte dei pentastellati, anzi -, per poi continuare a cavalcare l’evergreen delle ingerenze del Cremlino sulla politica italiana.

Intendiamoci il tema senza dubbio è concreto, del resto anche dal Copasir nelle settimane scorse è stato diramato un allerta e permangono intrallazzi tra alcuni partiti e Mosca, ma ripeterlo ogni giorno rischia di banalizzare il tema.

Sempre la solita solfa

Così anche ieri il segretario del Pd, in un’intervista al giornale spagnolo El Periòdico, è tornato a dire: “C’è una forte ingerenza della Russia a favore della destra, perché il governo russo sa che la nostra posizione continuerà ad essere in linea con la posizione contraria a Putin”. Insomma il refrain è sempre quello dei cattivi Meloni e Salvini a cui si contrappone il solo Pd, almeno secondo la narrazione fatta dal Nazzareno.

E che questo sia sostanzialmente l’unico spunto della campagna elettorale di Letta e soci, lo ribadisce la stessa intervista poco dopo quando il segretario aggiunge che tra i maggiori rischi che l’Italia corre in caso di vittoria del Centrodestra c’è sicuramente quello di “finire fuori dall’Europa” per ritrovarsi al fianco di “Paesi come Polonia e Ungheria” dove i diritti civili e sociali sono in discussione tanto da essere sotto procedura d’infrazione.

“È insieme a questi governi che leader politici come Giorgia Meloni e Matteo Salvini vorrebbero posizionare l’Italia” insiste Letta. Ma il segretario dem si è avventurato anche in quello che appare un inverosimile pronostico: “I sondaggi, oltre a dare il Centrodestra in vantaggio, segnalano anche che il 45% degli elettori è indeciso. Noi ci stiamo concentrando su questo e sugli astenuti facendo loro capire cosa si rischia con la destra al potere”. Alla luce della proposta politica pressoché inesistente, resta un mistero il modo in cui intenderebbe recuperare gli indecisi.

L’ilarità del web

Quel che è certo è che qualche effetto la campagna elettorale dem lo sta avendo. Peccato che non sia affatto nel modo sperato da Letta e i suoi visto che la campagna elettorale del Partito democratico è già riuscita a fare breccia negli italiani scatenando l’ilarità del web. Sei cartelloni tutti spezzati in due parti, con il lato sinistro di colore nero e in cui campeggia uno slogan della destra e la parte sinistra di colore rosso in cui si legge la controproposta del Pd, in cui campeggia la gigantografia – per giunta sempre la stessa – di Letta sorridente.

Su tali manifesti campeggiano le seguenti frasi ad effetto che rimarcano le diverse visioni del mondo tra destra e sinistra: “Con Putin/Con l’Europa”, “Discriminazioni/diritti”, “Combustibili fossili/Energie rinnovabili”, “Lavoro sottopagato/Salario minimo”, “Più condoni per gli evasori/Meno tasse sul lavoro” e, per finire, “No Vax/Scienza e vaccini”. Slogan novecenteschi che gli internauti non si sono fatti sfuggire per sbeffeggiare il Pd con una sterminata serie di meme e sfottò. Insomma una divertente – quanto selvaggia – parodia in cui il più riuscito dei fotomontaggi, tanto da diventare immediatamente virale, è senza dubbio quello in cui la scelta proposta è tra “pancetta/guanciale”, con la prima su sfondo nero e il secondo su sfondo rosso. Il tutto ‘condito’ da un mastodontico maccherone che prende il posto della gigantografia di Letta.

Un’immagine che ha subito fatto il giro del web, arrivando perfino all’attenzione del segretario dem che, a onor del vero con grande sportività, ha preso parte al gioco rispondendo: “Guanciale tutta la vita”. Ma al di là delle battute e degli sfottò il vero problema in questa storia, come fa notare Giuseppe Conte dopo commentando i manifesti del Pd e i meme del web, è che “di questo passo i cittadini finiranno per percepire la politica come un fatuo e inutile teatrino”.