Il Pd non è il mio nemico. Pisapia tenta di riconciliarsi con i dem. E avverte Speranza & co.: da soli non si va da nessuna parte

Il Pd non è il mio nemico. Pisapia tenta di riconciliarsi con i dem. E avverte Speranza & co.: da soli non si va da nessuna parte

È un Giuliano Pisapia conciliante col Pd quello che viene intervistato oggi da Repubblica. Il popolo del Pd? “Non sarà mai il mio nemico, ma se si ritiene autosufficiente – con il proporzionale alle elezioni – è evidente che ci sarà competizione”. L’abbraccio a Maria Elena Boschi? “Una polemica assurda”. Ambiguo? Quando mai: “Sono sempre stato chiaro e coerente”. Candidarmi? “Sento il peso di aver sollevato delle speranze, ma sono e mi sento fino in fondo un uomo libero e coerente”.

Dopo gli attacchi degli ex dem confluiti in Mdp, l’ex sindaco di Milano e fondatore di Campo Progressista risponde insomma alle richieste di chiarimento arrivate dai militanti e raccolte dagli ‘scissionisti’. La polemica viene definita “vergognosamente strumentale” da Pisapia in un’intervista a La Repubblica. “Ho salutato e abbracciato la sottosegretaria Boschi così come ho abbracciato centinaia di persone e sorriso per non so quante foto”, spiega. “Continuerò ad andare a quegli incontri costruttivi e non a quelli divisivi e polemici. E mi colpiscono le polemiche – continua – di chi fino a pochi mesi fa era nel Pd e votava leggi che oggi critica”.

Riferimenti chiari e una nuova apertura e costruire un progetto largo e inclusivo, ma non un accrocco in stile Sinistra Arcobaleno: “Non si può abbaiare alla luna o rinchiudersi in un partitino del 3 o 4 per cento – dice al quotidiano romano – Non è questo il nostro progetto. Se lavori su quello che divide, sei condannato a perdere”. Un ragionamento che sembra alludere a un gioco di sponda con il Pd: “Campo progressista è nato con l’obiettivo di contribuire, insieme ad altri, alla costruzione di un nuovo centrosinistra (o sinistracentro), con cultura di governo, europeista, radicalmente in discontinuità con le politiche degli ultimi anni – aggiunge – Un nuovo soggetto politico in grado di sconfiggere le destre, la demagogia, il populismo. Di certo io non andrò con il Pd, sfido però chiunque a dire che siano migliori le risposte delle destre di quelle, pur con tutte le diverse sfumature, della sinistra e del centrosinistra”.