Il Senato diventa Augusto: Minzolini salvato anche grazie ai voti del Pd. I grillini vanno all’attacco

Niente decadenza per Augusto Minzolini. Per lui la Legge Severino non sarà applicata. Il Senato ha infatti salvato l’ex direttore del Tg1 con 137 voti.

Niente decadenza per Augusto Minzolini. Per lui la Legge Severino non sarà applicata. Il Senato ha infatti salvato l’ex direttore del Tg1 con 137 voti a favore, 94 contrari e 20 astenuti, all’ordine del giorno presentato da Forza Italia con cui si chiedeva di respingere la delibera della Giunta per le elezioni e le immunità favorevole alla decadenza del senatore azzurro per “incandidabilità sopraggiunta”. Anche se lui ha annunciato le dimissioni, che andranno calendarizzate e votate, con la possibilità che siano  addirittura respinte. Minzolini, condannato per peculato, è stato salvato anche da 19 voti del Partito democratico, oltre da quelli di Area popolare: la pattuglia dei 23 senatori di Angelino Alfano ha infatti sostenuto la posizione dell’ex collega di partito. Il passaggio a Palazzo Madama è stato accolto con favore da Silvio Berlusconi. “Certamente l’Assemblea è sovrana, per cui la decisione di oggi sul caso Minzolini è formalmente incontestabile e va rispettata”, si è invece limitato a osservare Dario Stefàno, presidente della Giunta delle Elezioni e delle Immunità.

Grillini all’attacco – Il voto a Palazzo Madama ha subito scatenato il Movimento 5 Stelle. Tanto che è stato lanciato l’hashtag #CastaSalvaCasta, in riferimento allo scambio politico tra il salvataggio di Luca Lotti e quello dell’ex direttore del Tg1. Sul blog di Beppe Grillo è stato pubblicato l’elenco dei senatori che hanno salvato il parlamentare azzurro. “Molti dei voti che hanno salvato Minzolini sono dei renziani”, ha accusato il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio. “Si è trattato – ha aggiunto – di un atto di una violenza inaudita, un atto eversivo contro le istituzioni della Repubblica, l’atto di un partito al governo che, da oggi, sancisce il principio che la legge non è più  uguale per tutti”. Il M5S ha puntato il dito in particolare contro Rosaria Capacchione. “Veniva definita giornalista antimafia e oggi ha salvato uno che è stato condannato in via definitiva con interdizione dai pubblici uffici”, ha affermato Di Maio.

E nel Pd non tutti sono d’accordo con la sponda offerta a Minzolini: “Molti senatori Pd si sono resi protagonisti di un grande spot elettorale a favore di M5S e antipolitica”, ha sostenuto il deputato lettiano dei dem, Marco Meloni. “Un numero ancor più grande di italiani non possano trovare una sola ragione per comprendere questa scelta irresponsabile”, ha aggiunto l’esponente del Pd. Dalle parti di Forza Italia c’è stata una vera e propria esultanza per quanto successo al Senato: “I grillini aspirano a governare il Paese, ma intanto parlano come squadristi e si comportano come black bloc, pronti a invocare la piazza all’assalto delle Istituzioni rappresentative”, ha commentato la deputata Elvira Savino. “Perfino chi tra loro dovrebbe attenersi a comportamenti più sobri, per il ruolo che ricopre, si lascia andare a dichiarazioni pericolose e minacciose”, ha chiosato in riferimento alle affermazioni di Di Maio, che da vicepresidente della Camera occupa anche un ruolo istituzionale.