Il sindaco di Messina De Luca fa di testa sua e ordina il coprifuoco. “Le misure di Conte sono acqua fresca”. Ma dal Viminale arriva lo stop all’ordinanza

“Le misure straordinarie del premier Conte sono acqua fresca perché non garantiscono un contenimento drastico del virus e soprattutto risultano contraddittorie”. E’ quanto afferma il sindaco di Messina, Cateno De Luca, annunciando che intende firmare l’ordinanza che aveva già preannunciato sull’emergenza coronavirus. “Sono la massima autorità locale in tema di sanità- aggiunge il primo cittadino della città dello Stretto -, e voglio vedere chi ora crede che stia facendo qualcosa contro legge. Io voglio solo tutelare la mia comunità Ribadisco il concetto essenziale di coprifuoco, quello che invece Conte non utilizza, rendendo il suo provvedimento monco. La trasmissione del virus avviene attraverso la circolazione delle persone”.

“Quanto disposto dal nuovo provvedimento del Presidente del Consiglio – aggiunge De Luca – non solo lo avevamo già anticipato a Messina, ma avevamo previsto delle disposizioni più incisive, chiudendo di fatto qualsiasi attività, ad eccezione dei generi che veramente costituiscono beni di prima necessità, tra i quali non ritengo possano rientrare i profumi o i cacciavite. In queste 48 ore, faremo quindi solo delle integrazioni di carattere giuridico che saranno rese definitivamente note domani entro le 21. La nostra ordinanza rimarrà in piedi”.

“A parole – prosegue il sindaco di Messina – il Premier dice una cosa ma nei fatti ne fa un’altra. Se in alcune parti le sue disposizioni ricalcano quanto da noi anticipato in molti altri punti rendono vani i nostri divieti, unica via per scongiurare la pandemia e che dunque resteranno in vigore”. Ma dal Viminale è arrivato lo stop all’ordinanza fierma, l’11 marzo, da De Luca. Il ministero dell’Interno, secondo quanto si apprende, riterrebbe inefficace la decisione del sindaco.