Il tappo in Africa uccide. Adesso sbarcano solo bambini e donne violentate. Tragiche le testimonianze di chi riesce ad attraversare il Mediterraneo

Il tappo in Africa uccide. Adesso sbarcano solo bambini e donne violentate. Tragiche le testimonianze di chi riesce ad attraversare il Mediterraneo

Mai tanti bambini. Il carico sbarcato ieri a Palermo dalla nave Aquarius della ong italo-tedesca Sos Méditerranée aggiunge un nuovo record al registro degli immigrati arrivati nel nostro Paese. Tra i 606 migranti a bordo, salvati in sette diverse operazioni di soccorso in meno di 36 ore, c’erano 241 minorenni, 178 dei quali non accompagnati. Per questo l’imbarcazione arrivata in porto è stata chiamata la “nave dei bambini”. E ai piccoli vanno aggiunte undici donne incinte, di cui due al nono mese di gravidanza, e un neonato di appena una settimana. Disperati che si aggiungono ad altri 150 approdati nelle stesse ore a Porto Empedocle (Ag), dopo essere stati salvati nel canale di Sicilia. Anche tra loro c’erano 18 minorenni e donne incinte. A salvarli questa volta è stata invece la nostra nave “Zeffiro”. Drammatiche le condizioni di molte tra queste persone. Diversi naufraghi presentano infatti sintomi di malnutrizione, segni di ferite da arma da fuoco e da machete. Numerose donne di origine subsahariana hanno dichiarato di essere state ripetutamente vittime di violenze sessuali e di essere state imprigionate per diversi mesi. La traversata del Mediterraneo, insomma, non è più la parte più difficile della fuga dall’Africa. Il tappo messo negli ultimi mesi ha intrappolato decine di migliaia di persone su un bagnasciuga dove si muore più che in mare. La sensazione è che i genitori disperati e senza i soldi necessari per far partire le famiglie intere preferiscano far partire solo i figli. “Un naufrago su tre è bambino o adolescente”, ha confermato Madeleine Habib, coordinatrice Sar (Search and Rescue) di Sos Méditerranée. Drammatiche le testimonianze raccolte. “Abbiamo tentato la traversata tre volte – dice uno dei migranti – ma la prima volta la barca è quasi affondata, la seconda il tempo era troppo brutto e saremmo certamente morti in mare, la terza volta era questa. I trafficanti ci hanno dato una bussola e ci hanno detto: se andate in questa direzione arrivate a Malta. Se andate in questa direzione arrivate a Venezia. Se andate in questa direzione arrivate in Andalusia” ha aggiunto ancora un naufrago siriano, svelando che la barca è partita da Garabulli, a est di Tripoli.