Senza censura

Il turismo a Napoli va governato o può diventare un problema

Da due anni a Napoli nulla è governato e programmato, ma si campa solo della rendita turistica.

Il turismo a Napoli va governato o può diventare  un problema

Quando mi candidai a Sindaco di Napoli nel 2011 la città era sommersa di rifiuti e il nostro capoluogo era cancellato da tutte le mete culturali e turistiche. Non trovavi nemmeno un turista per caso, neanche con il binocolo. Quando decisi di puntare su cultura e turismo, dopo aver ripulito in poche settimane la città dalla spazzatura, c’era chi non ci credeva, chi ci prendeva in giro. E anche nel commercio e nell’impresa i diffidenti non erano pochi.

Napoli da dieci anni è prima in Italia per crescita turistico-culturale, primo set cinematografico all’aperto, primi in arte di strada anche per la nostra scelta di non far pagare l’occupazione di suolo pubblico proprio agli artisti di strada. Il risultato sono state migliaia di posti di lavoro creati, un’economia circolare enorme, attività economiche esplose, giovani che hanno investito ritornando a Napoli, investimenti nazionali e stranieri. Tutto questo è il frutto di scelte politiche, non certo del caso.

Da due anni a Napoli nulla è governato e programmato, ma si campa solo della rendita turistica

Eppure anche il turismo se non governato rischia di divenire un problema. Segnalo due provvedimenti importanti che adottammo: un limite massimo di case vacanze e B&B in un edificio e il divieto che le strade avessero solo alcune tipologie di esercizi commerciali (non ci può essere solo food in alcune vie, ma tutta la ricchezza commerciale della nostra città).

Ora invece che sta succedendo? Da due anni nulla è governato e programmato, ma si campa solo della rendita turistica. Non ci si rende conto che molte parti della città si stanno spopolando di napoletani veraci, gli studenti non riescono più a prendere un alloggio in affitto per il caro prezzi, la bellezza delle attività gastronomiche all’esterno sta lasciando spazio alla confusione generale.

Napoli è forte e potente perché ha una sua identità che si apre sempre al mondo, ma trova un equilibrio tra napoletani, immigrati, viaggiatori, turisti, nomadi, tradizioni commerciali ed innovazioni, in un buon rapporto qualità-prezzo. Quando Manfredi fece l’ordinanza per vietare i panni stesi e il gioco a pallone dei bambini in strada ha rappresentato un pensiero anti-napoletano.

Napoli è un po’ anarchica, ma non deve essere confusa men che mai fuori controllo. Mi auguro che l’assenza nel governo della città e del territorio non faccia divenire anche il turismo un problema. E non invece quella certezza che abbiamo consegnato alla città con grande tenacia e con il contributo quantitativo e qualitativo di tante cittadine e cittadini.