Il web non pensiona la carta. Così Montecitorio brucia 8,5 milioni tra cartoncini colorati e gestione web

Il web non pensiona la carta. Così Montecitorio brucia 8,5 milioni tra cartoncini colorati e gestione informatica

Innovazione e tradizione. Chi l’ha detto non possano coesistere. E così ecco che, nel giro di 15 giorni, la Camera dei Deputati ha pensato bene di pubblicare due bandi di gara apparentemente contrapposti ma evidentemente entrambi necessari. Uno per dotarsi di una sofisticata gestione informatica e l’altra per munire addetti e deputati di carta e cartoncini di ogni tipo. Conto complessivo: qualcosa come 8,5 milioni di euro. Ma a questo punto cerchiamo di capire, più nel dettaglio, quali servizi richiede Montecitorio per sborsare una cifra decisamente notevole. Cominciamo dai servizi web. È il 2 giugno quando spunta sul sito della Camera la gara per “l’appalto del servizio di gestione sistemistica di sistemi informatici della Camera dei deputati”. Un oggetto di bando a dir poco cacofonico, dietro il quale si nascondono diverse richieste tecniche: dalla gestione ordinaria “fino al termine dei lavori dell’Assemblea”, per un massimo di 400 ore a persona annue, alla gestione straordinaria (in giorni di festa o oltre le 20,00) per un massimo paradossalmente di più ore (500 annue a persona). Senza dimenticare il servizio di reperibilità fino anche alle 24,00. Il tutto per interventi sui sistemi informatici della Camera, sui server, sulla rete dati e sul sistema di posta elettronica. Insomma, un lavoro non di poco conto e che giustifica, almeno in parte, l’entità della cifra: 6,5 milioni di euro annui. Non c’è dubbio che le aziende del settore si butteranno a capofitto sulla ricca torta in palio. Ma d’altronde non c’è da stupirsi: non sono pochi i bandi che mirano a svecchiare la Camera e a renderla 2.0. Uno su tutti, quello per la gestione dei social di cui La Notizia ha già dato conto in passato: 330mila euro in palio per chi gestirà i profili social (da Fba Twitter) della Camera.

Marea di cellulosa – Come detto, però, l’innovazione non è detto debba tagliare le gambe alla “tradizione” che, in questo caso, non può che intendersi come la vecchia e cara carta. E allora non stupisce che 15 giorni prima del bando per i servizi informatici, Montecitorio abbia pubblicato un altro bando, riferito questo alla “somministrazione di prodotti di cancelleria, carta e cartoncini”. Valore dell’appalto: poco meno di 2 milioni di euro. Non male. E anche qui ne abbiamo delle belle. Parliamo infatti di articoli di cancelleria variegati (vengono elencati ben 24 cataloghi, dalla Bic a Faber-Castell) e poi, ancora, “carta bianca non riciclata A4 e A3 per fotocopie”, “carta bianca riciclata A4 per fotocopie” e, infine, “carta colorata e cartoncini bianchi e colorati”. Sì, pure colorati.

Tw: @CarmineGazzanni