In Italia armi e soldati dalla Nato. Draghi esegue

Ora Mario Draghi ha accontentato i suoi alleati Nato, ma forse sarebbe il caso che delle fresche novità parlasse anche al Parlamento.

Sì, è vero, essere membri della Nato comporta evidentemente l’accettazione delle decisioni degli altri. È altresì vero che “gli altri”, all’interno della Nato, siano quasi sempre le labbra del presidente Usa del momento e mica per niente ieri Joe Biden ha dichiarato di voler rafforzare la presenza militare Nato in Europa («in ogni ambito: terra, aria e mare»).

In arrivo in Italia soldati Usa e un sistema di difesa antiaerea. Draghi rassicura: “Un assestamento già programmato”

Apprendiamo anche che – sempre a proposito del non alimentare il rischio di un’escalation – «8 mila soldati sono di stanza in Italia, pronti, eventualmente fosse necessario» a cui verranno aggiunti «70 soldati americani» e «un sistema di difesa antiaerea», come ha spiegato Mario Draghi ai giornalisti.

Nel tentativo di rassicurarci Draghi specifica anche che il ministro della Difesa (quel Lorenzo Guerini che dall’Afghanistan in poi s’è preso il lusso di non spiccicare una parola con tutto quello che sta accadendo, come se lui fosse lì per caso al Ministero con un ruolo impiegatizio di firmare le carte, senza mai dover aprire bocca) gli ha spiegato che sarebbe «un assestamento già programmato» e poco più.

Del resto il nuovo sistema contraereo IM-SHORAD che giungerà in Italia con 70 militari del 5th Battalion di US Army di stanza ad Ansbach, in Germania, farà la gioia dei signori della guerra – Leonardo in primis – e godrà di un’ottima vetrina internazionale.

Draghi ha spiegato che è un momento importante per la Nato: L’Alleanza atlantica si allarga e la presenza dell’Europa aumenta

Draghi ha spiegato che «è un momento importante per la Nato perché l’Alleanza si allarga e la presenza dell’Europa aumenta, si arriva – dice il presidente del Consiglio –  a una corrispondenza tra Ue e Nato, quindi anche su molte divergenze di opinioni sulla costruzione della difesa europea e di una sua complementarietà con la Nato vengono superate». 

Ora Draghi ha accontentato i suoi alleati Nato ma forse sarebbe il caso che delle fresche novità parlasse non solo ai microfoni presenti al vertice di Madrid ma anche al Parlamento, almeno per capire (e dire chiaramente agli elettori) quale sarebbe “l’assestamento programmato) di cui il presidente del Consiglio e il ministro alla Difesa hanno parlato dandosi di gomito. Va bene prendere ordini ma almeno raccontateceli. 

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