Incetta di poltrone per gli uomini del ministro del Tesoro Pier Carlo Padoan. Al capo segreteria Pagani la vicepresidenza della sgr Serenissima. Ma non è il solo

Cresce la pattuglia dei collaboratori di Pier Carlo Padoan che riescono a ottenere poltrone aggiuntive nei Cda di diverse società, soprattutto private

di Stefano Sansonetti

Cresce la pattuglia dei collaboratori di Pier Carlo Padoan che riescono a ottenere poltrone aggiuntive nei Cda di diverse società, soprattutto private. L’ultimo caso in ordine di tempo è quello di Fabrizio Pagani, capo della segreteria tecnica del ministro dell’economia. Si dà il caso che Pagani sia diventato vicepresidente di Serenissima, sgr attiva soprattutto nella gestione di fondi immobiliari. La società, in particolare, fa capo a La Centrale Finanziaria Generale, holding presieduta dall’ex manager pubblico Giancarlo Elia Valori e partecipata in qualità di maggiori azionisti dalla Silvano Toti Holding e dalle Acciaierie Valbruna. Pagani non è certo nuovo alle poltrone nei Cda. Da maggio 2014, infatti, occupa un posto in quello dell’Eni. A proposito dell’incarico nel colosso petrolifero, La Notizia del 17 giugno 2014 aveva rivelato come il collaboratore di Padoan non soggiacesse all’obbligo di girare il compenso di amministratore al ministero del Tesoro. E questo perché, come confermò all’epoca lo stesso ministero, Pagani “è in prestito dall’Ocse sulla base di una convenzione”. Il che, peraltro, vuol dire che lo stesso collaboratore del ministro percepisce anche uno stipendio dall’organizzazione con sede a Parigi.

No comment – Ieri La Notizia, sia telefonicamente sia va e-mail, ha chiesto al dicastero di via XX Settembre se la nomina di Pagani in Serenissima sia stata in qualche modo vagliata e autorizzata dal ministero. La stessa domanda è stata posta alla società privata. Ma non sono pervenute risposte. Di sicuro il capo della segreteria tecnica di Padoan non è il solo, nell’entourage del ministro, a essersi accomodato su poltrone aggiuntive. Il nostro giornale (vedi il numero del 3 maggio scorso), aveva già citato i casi di Stefano Scalera e Susanna Masi. Scalera, già capo della Direzione VIII del Tesoro (quella che si occupa di valorizzazione del patrimonio immobiliare) e già numero uno dell’Agenzia del Demanio, è tutt’ora consigliere economico di Padoan. E qualche mese fa è stato nominato presidente di Idea Fimit, la sgr che fa capo al gruppo De Agostini e all’Inps. Anche la Masi è oggi compresa nel gruppo dei consiglieri economici del ministro. E nello stesso periodo di Scalera è stata nominata presidente del collegio sindacale della medesima Idea Fimit. In più la Masi vanta anche l’incarico di presidente del collegio sindacale di Invimit, la società immobiliare del Tesoro che in teoria agisce in un settore potenzialmente in concorrenza con la società del gruppo De Agostini. Il Tesoro, sondato sul punto, in quell’occasione spiegò che Scalera e la Masi erano stato indicati negli organi di Idea Fimit dall’azionista Inps. Anche se poi non si capisce bene perché l’ente previdenziale guidato da Tito Boeri non abbia attinto dal proprio organigramma.

Ultime mosse – Infine un altro stretto collaboratore del ministro, il portavoce Roberto Basso, in tempi recenti ha incassato una nomina aggiuntiva di non poco conto. Dopo gli strascichi dell’inchiesta Consip, nel tentativo di ricostruire anche l’immagine della Centrale acquisti del Tesoro, il ministero ha rinnovato il Cda della sua controllata nominando alla presidenza proprio Basso. Insomma, tutto sommato non sono pochi i collaboratori del ministro che negli ultimi mesi stanno ampliando il loro carnet di incarichi. Chissà, forse sarebbe eccessivamente malizioso collegare questo florilegio di poltrone all’imminente fine della legislatura. Ma forse, per non saper né leggere né scrivere, è sempre meglio avere uno scranno pronto da cui eventualmente ripartire.

Twitter: @SSansonetti