L’incognita dei responsabili, mai dire mai. Trattative in corso. Ma è ancora presto per uscire allo scoperto. Contatti in corso con ex grillini. Udc e pezzi di FI. Ma pure qualche renziano potrebbe mollare il leader

L’incognita dei responsabili, mai dire mai. Trattative in corso. Ma è ancora presto per uscire allo scoperto. Contatti in corso con ex grillini. Udc e pezzi di FI. Ma pure qualche renziano potrebbe mollare il leader

Arrivati a questo punto si comincia a ragionare sul dopo Renzi. Se Italia viva abbandonerà il governo, Giuseppe Conte avrà due possibilità: cercare una nuova maggioranza in Parlamento oppure andare direttamente al Colle a rimettere il suo mandato. In quest’ultimo caso gli scenari che si aprono sono diversi. Dai più probabili: il ritorno alle urne o un Conte ter. Ai meno plausibili, visto che sia M5S che Pd li hanno già esclusi: un esecutivo tecnico o uno con la stessa maggioranza e un premier diverso. E ancora: un governo con lo stesso premier e una diversa maggioranza, ovvero con l’ingresso dei cosiddetti “responsabili”.

Per verificare la fattibilità di quest’ultima opzione si ritorna alla prima delle due possibilità, ovvero l’avvocato pugliese andrà a sfidare l’ex rottamatore in Aula e a verificare se c’è una nuova maggioranza senza i renziani. I responsabili in questione sarebbero di estrazione soprattutto centrista. Il consigliere di Nicola Zingaretti, Goffredo Bettini, ha chiamato a raccolta anche gli azzurri: “Non è un’eresia” – ha detto – immaginare una parte di Forza Italia nella coalizione a sostegno di Conte. Sarebbe il cosiddetto “modello Ursula” con le forze politiche che a suo tempo hanno eletto l’attuale presidente della Commissione Ue. Sebbene Silvio Berlusconi abbia annunciato di non voler avallare nessuna operazione che spacchi il centrodestra.

Ad ogni modo al Senato, senza i numeri di Renzi, per andare avanti al governo servirebbe il soccorso di un drappello di responsabili, che vadano a sostituire i 18 senatori di Italia viva. Si guarda ai tre senatori di Giovanni Toti di Idea-Cambiamo (Quagliariello, Romani, Berutti), ai tre senatori dell’Udc (Binetti, De Poli, Saccone) ma anche agli ex M5S confluiti nel Misto (Gregorio De Falco (nella foto): “Dico sì ad un governo Conte se presenta un buon piano sulla pandemia”; Ciampolillo, Martelli, Nugnes, Fattori) e agli stessi renziani (non tutti potrebbero decidere di seguire il loro leader). Da Cambiamo all’Udc sono fioccate smentite sulla volontà di fare da “stampella” a Conte.

Ma in politica, come si sa, tutto è possibile e pochi hanno voglia di lasciare lo scranno prima del tempo. Alla Camera, se tutti i 30 deputati di Iv dovessero sfilarsi, ai giallorossi servirebbe un apporto di almeno 14 responsabili. E anche a Montecitorio il bacino è lo stesso di Palazzo Madama. In un’intervista all’Adnkronos Clemente Mastella ha detto che si farà promotore di un’iniziativa politica per mettere insieme i responsabili: “Ci sono e – assicura – sarebbero molti di più di quelli che si possa immaginare”.