Intesa Sanpaolo salva mamma Rai

di Stefano Sansonetti

Intesa Sanpaolo, probabilmente ancora nella veste di banca di sistema, ha deciso di dare una bella boccata d’ossigeno alla Rai. La banca di Giovanni Bazoli, infatti, zitta zitta è venuta incontro all’azienda televisiva rilevando crediti Iva per circa 40 milioni vantati da viale Mazzini nei confronti dell’Agenzia delle entrate. Secondo quanto risulta a La Notizia, in particolare, è stata Mediofactoring (società di factoring del gruppo Intesa) ad acquisire il pacchetto di crediti fiscali che per la precisione valgono 41.039.604 euro. Tecnicamente si tratta di cessione di crediti pro soluto, dei quali in sostanza la Rai si libera definitivamente. Sarà cura dell’istituto di credito andare a recuperare la cifra presso l’Agenzia delle entrate. Il fatto rilevante è che, alla fine di una lunga e contestata procedura, la società pubblica guidata dal direttore generale Luigi Gubitosi è riuscita a incassare una bella cifra, in grado di dare un po’ di respiro a un bilancio piuttosto caracollante. L’ultimo disponibile, relativo al 2012, parla in di una perdita di 244 milioni di euro. L’operazione di cessione del credito, a quanto pare, è stata perfezionata nelle sue linee generali alla fine del 2013. Non rimane che capire, a questo punto, in che modo e in quali tempi l’incasso potrà beneficiare i conti della Rai. Ma il grosso è fatto.

La procedura
L’operazione era stata avviata l’estate scorsa, quando il direttore generale dell’azienda televisiva, Gubitosi, ha lanciato un’operazione di cessione di crediti fiscali che viale Mazzini vanta nei confronti dell’Agenzia delle entrate guidate da Attilio Befera (vedi La Notizia del 15 agosto 2013). L’obiettivo, in pratica, era quello di cercare di incassare subito i circa 40 milioni di euro. Insomma, alla fine si è riusciti a velocizzare il recupero, senza aspettare i tempi del Fisco italiano. Tutti i dettagli del piano emergono da una sorta di gara d’appalto predisposta all’epoca dalla società pubblica. La procedura, in particolare, aveva ad oggetto “la cessione pro soluto del credito Iva maturato da Rai a titolo originario e richiesto nella dichiarazione annuale Iva di gruppo per il periodo d’imposta 2012”. La cessione, spiegavano i documenti, “sarà stipulata a mezzo atto pubblico e sarà notificata ai competenti uffici dell’amministrazione finanziaria”. Naturalmente l’operazione non ha niente di anomalo. Si tratta di un’opzione a cui molto spesso le aziende fanno riferimento per incassare in tempi brevi. A maggior ragione in un periodo di crisi e di debiti pubblici che vengono saldati con qualche ritardo di troppo.

Le contestazioni
Ma l’operazione aveva destato un bel po’ di perplessità, non da ultimo all’interno della Commissione di vigilanza Rai, dove diversi esponenti fecero notare che una cessione di crediti non aveva precedenti all’interno dell’azienda di viale Mazzini. In più si rilevò la soglia economica particolarmente elevata del piano, cosa che forse avrebbe dovuto consigliare un vaglio più capillare. Alla fine, però, la situazione si è sbloccata sul finire dell’anno scorso, anche se la Rai finora non aveva mai comunicato l’operatore finanziario che si è “aggiudicato” il corposo pacchetto di crediti Iva. La procedura, tra l’altro, è stata piuttosto laboriosa. Pubblicato il 29 luglio del 2013, l’avviso aveva una scadenza fissata il 17 settembre dello stesso anno. L’azienda televisiva, contattata da La Notizia, ha confermato il perfezionamento dell’operazione e alzato il velo dalla società che ha rilevato il pacchetto di crediti.

Twitter: @SSansonetti