Israele martella la Striscia di Gaza e si prepara ad attaccare l’Iran. Trump rassegnato ordina il ritiro dei cittadini statunitensi dal Medio Oriente

Israele martella la Striscia di Gaza e si prepara ad attaccare l'Iran. Trump rassegnato ordina il ritiro dei cittadini statunitensi dall'area

Israele martella la Striscia di Gaza e si prepara ad attaccare l’Iran. Trump rassegnato ordina il ritiro dei cittadini statunitensi dal Medio Oriente

Da un lato, la guerra nella Striscia di Gaza che – complice il perdurante stallo nei negoziati di pace – continua a seminare morte e distruzione; dall’altro, le indiscrezioni secondo cui Israele sarebbe pronto a sferrare un duro attacco alle strutture del programma nucleare iraniano. Dopo quasi due anni di conflitto, il Medio Oriente continua a bruciare tra minacce, contro-minacce e quella che appare come una possibile – quanto probabile – escalation del conflitto dagli esiti imprevedibili.

Israele martella la Striscia di Gaza e si prepara ad attaccare l’Iran. Trump rassegnato ordina il ritiro dei cittadini statunitensi dal Medio Oriente

Che la situazione sia grave e in continuo peggioramento lo si capisce dall’ennesimo incidente in cui, secondo Al Jazeera, almeno 13 persone sono morte e circa 200 sono rimaste ferite dopo che l’esercito israeliano ha aperto il fuoco su palestinesi in attesa nei pressi di un centro di distribuzione di aiuti umanitari nell’area di Netzarim, nel centro della Striscia. Una sparatoria che ha coinvolto civili inermi e volontari, e che purtroppo non è stata l’unica della giornata.

Secondo la Gaza Humanitarian Foundation (GHF), sostenuta da Stati Uniti e Israele, ieri sarebbero stati uccisi cinque suoi membri durante un attacco dei miliziani di Hamas a un autobus della ONG diretto alla consegna di aiuti umanitari.

“A Gaza, un autobus che trasportava più di una dozzina di membri del team della Fondazione umanitaria di Gaza… è stato attaccato da Hamas”, si legge in un comunicato della GHF. “Stiamo ancora raccogliendo i fatti, ma ciò che sappiamo è devastante: ci sono almeno cinque morti, diversi feriti e il timore che alcuni membri del nostro team possano essere stati presi in ostaggio”, conclude la nota.

Parole subito rilanciate dal Ministero degli Esteri israeliano, secondo cui “Hamas sta armando la sofferenza a Gaza, negando cibo, prendendo di mira chi salva vite umane e abbandonando il proprio popolo”. Tutte accuse che il movimento palestinese ha seccamente smentito, parlando di fake news diffuse per screditare la resistenza palestinese.

Verso l’escalation con l’Iran

A surriscaldare ulteriormente il clima, nelle ultime ore, è soprattutto l’indiscrezione – riportata da tutti i principali media americani – secondo cui Benjamin Netanyahu “starebbe valutando di lanciare nei prossimi giorni un’azione militare contro l’Iran, molto probabilmente senza il supporto degli Stati Uniti”, dato che i negoziati sul nucleare tra Teheran e Washington sono ormai in totale stallo.

Lo riporta l’emittente americana NBC, citando cinque fonti al corrente della situazione. Che non si tratti di mere ipotesi giornalistiche lo conferma la decisione shock del presidente americano Donald Trump, che ha dichiarato come il Medio Oriente “potrebbe presto diventare un posto molto pericoloso” e ha già ordinato il rientro immediato negli Stati Uniti di cittadini americani, diplomatici e personale non essenziale dalle ambasciate in Iraq, Kuwait, Siria e Iran.

Ulteriore sintomo delle tensioni in crescita arriva dalle parole di un alto funzionario iraniano, riportate da Reuters, secondo cui “un Paese amico nella regione ha avvertito Teheran di un possibile attacco israeliano”, aggiungendo che “l’Iran non rinuncerà al proprio diritto di arricchire l’uranio, nonostante le crescenti tensioni nella regione”.

Tensioni che hanno spinto il comandante delle Guardie Rivoluzionarie iraniane (IRGC), Hossein Salami, a dichiarare che la Marina iraniana è “pienamente pronta ad affrontare qualsiasi scenario”. Poi, concludendo il suo duro intervento, Salami è passato alle minacce: “Se gli Stati Uniti o il regime sionista tenteranno qualsiasi atto di aggressione, verranno colti di sorpresa in tutta la regione mediorientale”.