L’Italia colpita per prima e con più forza dal Coronavirus, ma anche la Germania subirà la recessione più grave dal Dopoguerra. Gentiloni: “Ripresa dalla seconda metà del 2020”

Tra i Paesi più grandi, l’Italia è stata colpita per prima e con più forza. Si prevede una riduzione dell’economia del 9,5%. Con le misure di contenimento che ora cominciano ad essere rimosse gradualmente, l’economia comincerà la ripresa dalla seconda metà del 2020. Ciononostante, si prevede che la ripresa italiana prenderà più tempo che negli altri Paesi”. E’ quanto ha detto il commissario europeo agli affari economici, Paolo Gentiloni, presentando le prime previsioni economiche della Commissione Ue sull’impatto dell’emergenza Coronavirus.

“Sappiamo tutti – ha spiegato – che l’Italia è stata colpita molto duramente da questa epidemia, è stata la prima a decidere misure difficili e il lockdown è cominciato prima che in altri Stati. Allo stesso tempo, come si vede dalle previsioni, vediamo un rimbalzo piuttosto forte nel 2021. Credo che le misure del Governo stiano aiutando ad andare in questa direzione”.

Nel 2019, secondo le stime di Bruxelles, il deficit italiano all’1,6% ha segnato uno “storico livello basso”, ma nel 2020 “il coronavirus lo spingerà all’ 11%”. Nel 2021 calerà al 5,5%. Il debito invece, “stabile” al 134,8% nel 2019, “raggiungerà il 159% nel 2020 e scenderà al 153,5% nel 2021, principalmente per dinamiche del Pil”. L’avanzo primario sarà “negativo per la seconda volta dall’adozione dell’euro, pesando fortemente sul debito nel 2020”.

Lo shock legato alla pandemia, ha spiegato l’ex premier, “ha portato a un improvviso riprezzamento dei rischi a marzo. In Europa, le azioni e le obbligazioni societarie ad alto rendimento hanno registrato la vendita più rapida del secolo”. “Nei mercati del debito sovrano dell’Eurozona – ha aggiunto -, l’epidemia ha comportato un aumento degli spread, indicando le preoccupazioni degli investitori che la crisi potrebbe portare a divergenze nell’area dell’euro e che la risposta politica sia insufficiente”.

“Si prevede – ha detto ancora Gentiloni – che la Germania subirà una contrazione meno ripida della maggior parte degli Stati membri e si riprenderà più rapidamente ai livelli di produzione pre-pandemici. Tuttavia, il Paese subirà la sua recessione più profonda dal Dopoguerra”. La Commissione Ue prevede una contrazione del Pil del 6,5% nel 2020 e un aumento del 5,9% nel 2021. “La mancanza di domanda e le interruzioni nelle catene del valore dovrebbero ostacolare gravemente le esportazioni del Paese”, ha detto ancora il commissario agli affari economici.

“Il settore del turismo – ha proseguito il commissario europeo – deve sopravvivere all’estate e la Commissione europea lavora su questo. Sappiamo che il settore sopravviverà in condizioni diverse rispetto a quelle dell’anno scorso e la Commissione sta lavorando duramente su questo: sarà una delle problematiche principali che saranno affrontate nella riunione del collegio dei commissari di settimana prossima, perché dobbiamo provare a indicare delle linee guida e, quando possibile, delle regole per coordinare la situazione. Abbiamo diversi tipi di turismo e Paesi che sono più esposti al turismo estero. Questo ha legami con l’aviazione, le frontiere e molti altri problemi che la Commissione affronterà”.

Parlando del Mes, Gentiloni ha detto che è “un’opportunità” per i Paesi Ue, e “quelli con tassi d’interesse più alti possono essere più interessati di altri”, ma sta al Governo italiano decidere. “In Italia – ha aggiunto – c’è una discussione ma non sta alla Commissione dare un’opinione”, perché “come Commissione noi confermiamo solo l’eleggibilità che sarà comunicata all’Eurogruppo per tutti. Starà poi agli Stati decidere se usare la linea di credito o no”.